PALERMO, 17 DIC (ANSA) – C’era anche il nome dell’ex titolare dell’indagine ‘Why not’, Dolcino Favi, tra le persone di cui il boss mafioso Luigi Ilardo, confidente del colonnello dei carabinieri Michele Riccio, avrebbe voluto fare ai magistrati, dopo il suo pentimento. A rivelarlo in aula davanti ai giudici del tribunale e’ stato Riccio, che ha deposto nel processo al prefetto Mario Mori e al colonnello Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento aggravato alla mafia. Rispondendo a una domanda del pm Nino Di Matteo, Riccio ha ricordato di avere annotato il nome di Favi per averlo sentito fare a Ilardo, come magistrato all’epoca in servizio a Siracusa. Favi sarebbe stato ”gestito” dall’avvocato D’Amico di Lentini (Siracusa), ”molto legato a Nello Nardo, di Lentini, uomo del boss Benedetto Santapaola”. Ilardo non riusci’ ad avviare ufficialmente la collaborazione perche’ venne ucciso, in circostanze ancora misteriose a Catania, alla vigilia del suo ingresso tra i collaboratori di giustizia al quale avevano dato l’ok i magistrati di Palermo, Caltanissetta e Catania.
MAFIA: RICCIO, BOSS ILARDO FECE ANCHE NOME MAGISTRATO FAVI