31/8/2024 – Dopo un anno di stop al suo programma, Roberto Saviano torna in Rai con Insider, la trasmissione “congelata” dal servizio pubblico dopo essere stata presentata ai palinsesti del 2023, senza specifiche ragioni. Parlando a Fanpage in un approfondimento sul tema, Saviano ripercorre i mesi che sono trascorsi e la solidarietà ricevuta, il supporto attivo di associazioni e movimenti che, attraverso una pressione effettuata sulla Rai avrebbero sostanzialmente costretto l’azienda a invertire la rotta e decidere di mandare in onda il programma, che partirà il 2 settembre, in prima serata su Rai3. “Perché la Rai manda in onda Insider dopo averla bloccata per un anno? Perché è stata costretta – dice Saviano in questo video – Hanno provato in ogni modo a bloccare questa trasmissione”.
Roberto Saviano sottolinea che lo stop a Insider sia avvenuto “senza alcun motivo. Si dice abbia violato il codice etico, cosa che non ho mai fatto. L’Ad non fa mai riferimento a questo però, a domanda esplicita risponde che è una sua scelta, perché ha troppo rispetto per le istituzioni”. E aggiunge, ricordando una vicenda verificatasi nello stesso periodo dello scorso anno: “Si approfitta della vicenda Facci, che il codice lo aveva violato, hanno provato a cercare un risarcimento da dare all’elettorato di estrema destra, mettendo me nel mirino della censura”.
Ma l’urgenza di Saviano è quella di rimarcare una questione che va anche oltre il proprio volto e la propria firma: “Insider non è una trasmissione anti governativa, l’hanno resa tale. Hanno interpretato il racconto delle mafie come un racconto contro la destra”. Una censura, quella sul programma, che sarà evidente anche se il programma è stato scongelato, dato che la trasmissione è stata registrata un anno fa e doveva andare un anno fa: “In un’intervista specifica io faccio riferimento a Matteo Messina Denaro ancora vivo. La trasmissione era nata per essere messa in onda in un’altra situazione. La censura, quindi, c’è […] Quando un lavoro del genere viene censurato lasci intendere che occuparsi di mafia sia un atto ideologico. Non è così”.
L’apertura della Rai, appunto, secondo Saviano è stata obbligata: “Sono stati costretti: il 7 agosto del 2023 una serie di persone e associazioni scrivono all’amministratore delegato Rai, sono associazioni antimafia e parenti delle vittime uccise dalle mafie, un gruppo nutrito che chiede di accendere la luce sul tema della criminalità organizzata, scomparso totalmente dall’informazione. Sono loro, insieme ad intellettuali ed altre firme, a spingere Rai a questo cambio di passo”.
Saviano quindi chiude con una riflessione, già fatta in questa intervista di alcune settimane fa, legata alla popolarità del true crime come genere narrativo e il modo in cui ha sostanzialmente rimpiazzato il racconto della criminalità organizzata, per molti anni imperante in Italia: “Il true crime non mette in discussione il potere politico. Il racconto dell’omicidio genera paura, curiosità, emozione, ma non una riflessione politica. L’omicidio di cronaca nera diventa intrattenente, non costringe a prendere posizione. Non c’è nulla di male, ma questo porta ad avere verso il crimine organizzato un atteggiamento diverso”. Infine: “Il potere politico teme il racconto del potere criminale, perché stiamo parlando della prima economia del paese, una delle più importanti economie del mondo. Parliamo di impresa e di territorio”.
Andrea Parrella (www.fanpage.it)
Insider, appello all’ad della Rai per mandare in onda il programma di Saviano
7 agosto 2023
All’Amministratore delegato della RAI-TV
e per conoscenza:
Al Presidente della RAI-TV
Ai Consiglieri d’amministrazione della RAI-TV
Alla Presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI-TV
Signor Amministratore Delegato,
la cancellazione dalla programmazione Rai del programma Insider, sviluppato in quattro puntate interamente realizzate, ha suscitato e sta suscitando molte proteste in noi cittadini che, in quanto azionisti di fatto della RAI (attraverso il pagamento del canone, finanziamo i programmi e gli stipendi al personale, compreso il suo), valutiamo poco opportuno sprecare i nostri soldi e, ancora più grave, privarci dell’opportunità di approfondire temi sociali e culturali come quelli offerti dalla trasmissione cancellata. Ricordiamo che la Rai è servizio pubblico e, di conseguenza, ha il dovere di garantire pluralismo d’informazione. Siamo noi cittadini che abbiamo la facoltà di scegliere quale programma seguire e non la RAI di stabilire quale programma mandare in onda, soprattutto se finanziati e realizzati.
Signor Amministratore Delegato,
oltre che cittadini “azionisti”, noi rappresentiamo anche Associazioni, Movimenti, Organizzazioni, Enti, o anche semplici individui impegnati a dare voce all’antimafia militante e al contrasto delle organizzazioni criminali. Ebbene, le nostre sono voci che da anni si ostinano a “cercare verità e giustizia”, mantenendo viva la memoria dei propri cari, vittime di mafia e, spesso, spessissimo, vittime di tradimento delle istituzioni che hanno trascurato o addirittura abbandonato ogni tentativo di accertare la verità sui loro omicidi. Lo facciamo con la raccolta di tutte quelle informazioni, storiche, giudiziarie, sociali, ambientali, ecc., che hanno avuto a che fare con la morte dei nostri cari, con gli eventi tragici e terribili, a cominciare dalle stragi del ‘ 92 ‘ 93, e con i troppi, inaccettabili misteri che avvolgono e minano la nostra democrazia. Quei fatti, quelle informazioni, le diffondiamo, le propaghiamo attraverso incontri, convegni, presentazioni, celebrazioni, eventi, articoli, libri, passa parola, insomma, tutte le occasioni e le opportunità utili a far conoscere la storia di questo Paese e anche sollecitare indagini giudiziarie e inchieste giornalistiche.
In quest’ottica, una trasmissione come “Insider”, rappresenta un vettore importante di conoscenza e sensibilizzazione sui temi di lotta alle mafie e alle organizzazioni sovversive e libertà di informazione, che sono appunto tra le missioni di queste Associazioni.
Per questa ragione, chiediamo di mandare in onda la trasmissione Insider, perché parlare di mafia e libertà di informazione sul servizio pubblico è un valore democratico e anche un dovere verso le nuove generazioni.
Nel caso la Rai non volesse cogliere questo appello e mantenesse la pervicace e ingiustificabile idea di non mandare in onda le quattro puntate di Insider, chiediamo che le stesse ci vengano fornite gratuitamente per proiettarle in occasione di eventi e iniziative che organizzeremmo in ogni angolo del Paese nel rispetto dei nostri obiettivi di verità e giustizia.
Vincenzo Agostino (padre del poliziotto Nino Agostino)
Nunzia Agostino (sorella del poliziotto Nino Agostino)
Flora Agostino (sorella del poliziotto Nino Agostino)
Sergio Amato (figlio del magistrato Mario Amato)
Paolo Bolognesi (Presidente della Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla
stazione di Bologna del 2 agosto 1980)
Salvatore Borsellino (fratello del magistrato Paolo Borsellino)
Paola Caccia (figlia del magistrato Bruno Caccia)
Pasquale Campagna (fratello della diciassettenne Graziella Campagna)
Piero Campagna (fratello della diciassettenne Graziella Campagna)
Angela Gentile Manca (mamma dell’urologo Attilio Manca)
Brizia Donata Montinaro (sorella del poliziotto Antonio Montinaro)
Brizio Montinaro (fratello del poliziotto Antonio Montinaro)
Stefano Mormile (fratello di Umberto Mormile)
Fabio Repici (avvocato di vari familiari di vittime di mafia)
Movimento Agende Rosse
Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto
1980
Associazione tra i familiari delle vittime della Falange Armata
Associazione Articolo21
Saveria Antiochia Osservatorio ANTIMAFIA aps
WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie
Sull’argomento si è espressa la presidente della commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia:
“L’appello di Salvatore Borsellino e di altri familiari di vittime di mafia e di terrorismo, così come di tante associazioni antimafia, non può cadere nel vuoto. Ho già contattato l’amministratore delegato Roberto Sergio per sollecitare una pronta risposta e un supplemento di valutazione nel merito.
Abbiamo condiviso quanto l’argomento della lotta alla mafia sia fondamentale per il Paese e per il servizio pubblico. Mi aspetto dunque che la Rai garantisca spazi adeguati al tema della lotta alla criminalità organizzata in ogni sua forma, nutrendo il racconto e la narrazione di chi ha lottato e lotta ogni giorno per la legalità e per lo Stato”.