Press "Enter" to skip to content

Posts published in “Altri documenti”

Nero su Bianco: a Capaci non fu solo mafia. Chi ha armato la mano di Cosa nostra?

21 maggio 2025 – Sulla strage di Capaci esistono ancora oggi enormi buchi di trama: mandanti esterni mai individuati, piste investigative scartate a priori, moventi molto più complessi della semplice vendetta.
Il cratere di quell’autostrada nasconde al suo interno verità indicibili e la morte dei magistrati Giovanni FalconeFrancesca Morvillo e degli uomini della scorta che ad oggi non è ancora stata del tutto chiarita.
Nel podcast Nero su Bianco di ANTIMAFIADuemila abbiamo parlato delle molte domande ancora senza risposta.
Chi erano i personaggi importanti che – come hanno riferito in pubblici dibattimenti i collaboratori di giustizia Salvatore Cancemi e Francesco Onorato – indussero Salvatore Riina a revocare l’ordine di uccidere Falcone a Roma con modalità tradizionali disponendo il rientro dalla capitale il 5 marzo 1992 del commando capitanato da Messina Denaro, per dare corso ad un attentato con modalità esplosive eclatanti che richiedevano un livello elevatissimo di competenze tecniche?

Chi erano gli ignoti che subito dopo la strage di Capaci si introdussero nella stanza di Falcone al Ministero della Giustizia violando i sigilli apposti dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta, per esaminare i files del suo computer concernenti Gladio e i delitti politici, come risulta dalla consulenza tecnica esperita dalla magistratura?
Come fu possibile tale ingresso abusivo in una stanza posta sotto sequestro, con quali complicità?
Perché gli ignoti erano interessati a conoscere quali informazioni Falcone aveva acquisito su tali temi mentre, con elevata probabilità, si apprestava a ricoprire l’incarico di Procuratore Nazionale Antimafia?
Chi soppresse alcuni files delle sue agende elettroniche?
Risponde al vero che Falcone aveva programmato – come aveva confidato ad alcune persone di sua fiducia – che qualora fosse stato nominato procuratore nazionale antimafia, avrebbe subito riattivato le indagini sul coinvolgimento di elementi deviati della struttura Gladio e di esponenti della destra eversiva nei delitti politici, e, in particolare, nel delitto di Piersanti Mattarella, Presidente della Regione siciliana?
Quella di Capaci viene considerata la più “ovvia” delle stragi. E invece è la più anomala.
Come anomalo è il fatto che l’artificiere della strage di Capaci era Pietro Rampulla, mafioso della provincia di Messina, ex fascista vicino a Ordine nuovo esperto di esplosivi. Doveva essere lui ad azionare il telecomando, ma adducendo un “impegno” non si presentò il giorno del 23 maggio.
E che dire delle indagini mai fatte su Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia Nazionale?
Finché non si darà risposta a queste domande il 23 maggio continuerà ad essere una data orfana della verità.

Aaron Pettinari e Luca Grossi (AMDuemila)

Segui il PODCAST: Nero su Bianco

ARTICOLI CORRELATI

Mandanti esterni delle stragi, Bongiovanni: ”Nello Stato non solo mafia, ma traditori”

Borsellino: ”Qualcuno vuole silenzio il 23 maggio, ma restano troppe ombre”

Report: destra eversiva nella strage di Capaci e nel delitto di Piersanti Mattarella

Depistaggio strage di Capaci: al processo la lista dei testimoni eccellenti

Stragi neofasciste e di mafia, Scarpinato: maggioranza le ignora. Piste portano a casa loro