
19 maggio 2025 – C’è qualcuno che di recente ha affermato che bisogna ignorare quello che dice il fratello di
Paolo Borsellino, con il quale però afferma ora di non aver mai litigato, che quest’anno dice di volere un 23 maggio all’insegna del silenzio.
E’ una stana coincidenza che quest’anno si inviti la gente, il 23 maggio, ad andare a partecipare all’inaugurazione di un museo, il Museo del Presente, dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, quando ancora le ombre che velano il passato di questi uomini e i veri motivi delle stragi che hanno spezzato le loro vite non sono stati messi alla luce e, a più di trenta anni di distanza, siamo ancora in attesa di una Verità e di una Giustizia che appaiono sempre più lontane.
E’ una strana coincidenza, visto che quest’anno gli stessi giovani che negli ultimi anni volevano raggiungere il 23 maggio l’albero Falcone e che sono stati respinti e manganellati per il timore che potessero contestare quelle istituzioni a cui invece era stato riservato un posto sul palco, trascurando il fatto che fossero stati eletti con l’appoggio e i voti di personaggi come Cuffaro e Dell’Utri, hanno organizzato un corteo all’insegna proprio del grido “NON CHIEDETE SILENZIO”.
E’ una grande mobilitazione antimafia che si svilupperà attraverso un corteo che partirà alle 15:00 da Piazza Verdi, a Palermo, e arriverà in Via Giacomo Leopardi, in prossimità dell’albero Falcone.
Questi giovani sono quelli che si propongono di NON TACERE sulle verità emerse nei processi e silenziati dai media, riguardanti le complicità politico-istituzionali che stanno dietro queste stragi.
NON TACERE sugli effetti devastanti della guerra fomentata dal progetto di riarmo dell’Europa, che taglierà fondi alla scuola, alla sanità, alla sicurezza sul lavoro a altri diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione.
NON TACERE, anzi fare sentire a tutti il rumore, perché la loro idea di contrasto alla mafia e al sistema di potere affaristico-mafioso, come lo definiva Pio La Torre, è assolutamente in contrasto con quella di questo governo.
NON TACERE, perché la mafia non può essere ridotta a piccola criminalità organizzata, ignorando, anzi mascherando i collegamenti che questa instaura con il potere.
NON TACERE, anzi denunziare con forza le riforme in atto che minano gli strumenti indispensabili alla lotta alle organizzazioni mafiose e ai crimini dei colletti bianchi, intercettazioni, abusi d’ufficio, scambio di voti, traffico di influenze.
NON TACERE contro il tentativo posto in atto dalla maggioranza di governo, o meglio da questo sistema di potere, di riscrivere la storia della lunga serie di stragi che hanno insanguinato il nostro paese, a partire da quella del 1° maggio 1947 a Portella della Ginestra, minimizzando, o peggio negando, le connivenze di esponenti delle istituzioni e di appartenenti all’eversione nera.
NON TACERE e lottare per la verità fino in fondo, per quanto scomoda possa essere, a costo di aprire “sepolcri imbiancati”, come li definiva Vincenzo Agostino.
NON TACERE, anzi protestare a gran voce, urlare a squarciagola, contro un famigerato ‘decreto sicurezza’ che, oltre a reprimere diritti e libertà, con il suo articolo 31, concede ai servizi di intelligenza, ai famigerati servizi segreti che in tutte queste stragi sono stati sempre presenti, di “organizzare e dirigere” associazioni finalizzate al sovvertimento dell’ordine democratico e anche di “istigare alla commissione di delitti per cui si prevede l’ergastolo” anche stragi e attentati.
Cioè quello che hanno sempre fatto ma per cui ora saranno anche tutelati dalla legge.
Contro questo decreto il Coordinamento dei Familiari di vittime di stragi e attentati ha violentemente protestato chiedendo di essere ascoltato dalle Istituzioni, Presidenti del Senato, della Camera e dallo stesso Presidente della Repubblica.
Ci è stato risposto con il SILENZIO.
E’ per questo che noi non taceremo ed aderiamo con convinzione, determinazione, e quella rabbia che ci serve per lenire il dolore, al CORTEO DEL 23 MAGGIO organizzato de queste associazioni giovanili di cui saremo compagni di lotta.
Coordinamento familiari vittime di stragi e di attentati
Nunzia e Flora Agostino
Salvatore Borsellino
Paola Caccia
Pina e Tommaso Catalano
Roberta Gatani
Luana Ilardo
Angela e Gianluca Manca
Nino Morana
Brizio e Donata Montinaro
Stefano e Nunzia Mormile