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Mattinata antimafia a Palagonia (CT) – 16 maggio 2019

Il giorno 16 maggio 2019, presso la scuola secondaria di primo grado Gaetano Ponte di Palagonia, si è tenuto un incontro che ha coinvolto gli alunni di tutte le classi con il signor Vincenzo Agostino, padre dell’agente Antonino Agostino, ucciso il 5 agosto 1989 insieme alla moglie Ida Castelluccio, incinta di poche settimane, incontro organizzato dal Movimento Agende Rosse-gruppo Paolo Borsellino di Palagonia.
Gli autori dell’omicidio, dopo molti anni, sono ancora ignoti. Sono state formulate tante teorie intorno a tale mistero, probabilmente l’agente avrebbe scoperto qualcosa riguardante il rapporto Stato-mafia troppo pericoloso da essere svelato e le mele marce, come il signor Agostino ha definito i colleghi del figlio corrotti, insieme ad altre personalità avrebbero deciso la sua condanna a morte.
E’ strano pensare che un uomo sia stato ucciso perché serviva onestamente il suo popolo. Il signor Agostino ha narrato, durante l’incontro, il momento in cui il figlio gli ha comunicato il desiderio di mettersi al servizio della propria comunità con la sua professione: il poliziotto.
Durante l’incontro il signor Agostino ha portato la sua testimonianza attraverso il racconto di aneddoti personali e la visione di un video. Sicuramente il video, che ha mostrato tante immagini inerenti la vita del giovane poliziotto, è stato uno degli elementi più significativi dell’incontro poiché quelle immagini hanno reso tangibile il dolore, l’indignazione e la rabbia provata dalla famiglia per la mancanza di giustizia.
Il signor Agostino ripone in tutti noi ragazzi una grande fiducia e ci ha invitato ad essere legali nel nostro piccolo poiché è proprio dalle piccole azioni che scaturiscono le grandi.
Le sue parole hanno acceso un forte sentimento di riscatto e hanno fatto comprendere a tutti noi, sia giovani che adulti, che dobbiamo e possiamo scuotere le nostre coscienze, liberarci dalla paura che ci imprigiona e metterci in campo come ha fatto l’agente Antonino Agostino per combattere la corruzione che purtroppo abbonda nella nostra meravigliosa isola. In fin dei conti noi ragazzi siamo il presente da cui dipende il futuro e dobbiamo fare in modo che il passato, in cui questi grandi uomini hanno combattuto per i valori della legalità e della giustizia fino a perdere la vita, non venga dimenticato come avrebbero voluto i mafiosi ma possa essere modello cui ispirarsi. La nostra Sicilia deve essere conosciuta per le sue straordinarie bellezze e non per le sue piaghe riprovevoli. Io da siciliana sento il bisogno di urlarlo, di urlare la storia di Antonino Agostino e di tanti altri uomini che come lui non hanno barattato la loro libertà per timore di morire, sono andati oltre la paura umana, hanno dato la vita non solo per poter affermare la loro libertà, ma anche la libertà di ciascuno di noi.
Incredibile pensare che ancora oggi non sia stata fatta luce sulla morte di tanti fedeli servitori dello Stato e che le loro famiglie siano ancora in attesa di giustizia. Il dolore provato dalla famiglia Agostino è riuscito a penetrare nelle anime di quanti hanno ascoltato le parole cariche d’emozione del signor Agostino, un padre che ha giurato di non tagliarsi barba e capelli finché non avrà ottenuto giustizia.
Lo stesso incontro si è tenuto successivamente al Liceo Scientifico Majorana-Arcoleo di Caltagirone.

Ludovica Bonerba III C
Istituto Comprensivo
Gaetano Ponte Palagonia

 

 

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