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Presentazione del libro “Il suicidato” di Sara Favarò

di Patricia e Guido Di Gennaro

Mercoledì 17 gennaio alle ore 17 presso la Casa di Paolo in via della Vetriera 57 a Palermo si terrà la presentazione del libro “Il suicidato” di Sara Favarò

Il prossimo 17 gennaio, alla Casa di Paolo, Sara Favarò presenterà “Il suicidato”, un libro intervista ad Angela Manca, madre di Attilio, urologo che operò Bernardo Provenzano durante la sua latitanza e che fu ritrovato, successivamente, barbaramente ucciso. Ufficialmente la morte di Attilio Manca è stata riconosciuta come un suicidio, ma tanti, troppi indizi, anche fin troppo evidenti, lasciano spazio a ben altre interpretazioni. Ad oggi sono ancora aperti diversi processi che la famiglia Manca porta avanti al fine di avere una verità giudiziaria circa la morte del giovane urologo.

Sara Favarò

Alla presentazione, oltre all’autrice, parteciperanno Salvatore Borsellino, l’editore Salvatore Insegna, la Signora Angela Manca, mamma di Attilio, ed Augusta Schiera, mamma di Nino Agostino, anche lui assassinato, insieme alla moglie e al bimbo che portava in in grembo, in circostanze ancora avvolte da una cupa coltre di nebbia.

Sara Favarò è studiosa di tradizioni popolari e artista poliedrica. Scrittrice, giornalista, poetessa. Ma anche cantautrice e attrice, recita per il cinema e per il teatro.

Fino allo scorso mese di settembre ha pubblicato 51 libri oltre a tantissimi racconti e poesie in riviste, libri e antologie.

Angela Manca

«C’è una immagine che ha ispirato tanti artisti, ma che in Michelangelo ha trovato il vertice, mai più raggiungibile, dell’espressione di un dolore che può solo essere immaginato ma mai veramente capito da chiunque se non da una madre. Il dolore di chi vede il proprio figlio morire, in maniera innaturale rispetto al corso della vita, prima di chi gli ha dato la vita e quella vita lo vede abbandonare prima che la sua stessa vita, la vita di chi lo ha generato, giunga al termine. Ma c’è un dolore ancora più grande, il dolore di una madre, una madre come Angela Manca, che vede il proprio figlio non soltanto morire, ma essere anche scempiato dopo la morte. Non solo nel corpo, massacrato dai segni di un accanimento bestiale, ma anche nella memoria, infangata dall’accusa di essere dedito alla droga, di essersi lui stesso tolto quella vita che invece tanto amava.

[…]

La lettura del libro, lì dove racconta di Angela che, seduta nella stanza del figlio, come per continuare a stare insieme a lui, legge i libri che lui leggeva, mi ha riempito di emozione. Perché in quella stanza ci sono stato anche io, in quella stanza ci ho dormito anche io, e già allora mi ero reso conto dell’immenso dono che Angela mi stava facendo offrendomi per dormire il letto di suo figlio. È successo questa estate, quando, per rendere onore ad Attilio, insieme con i ciclisti che riportavano idealmente a Palermo, a Paolo, l’Agenda Rossa sparita, abbiamo voluto sostare a Barcellona Pozzo di Gotto per rendere onore ad Attilio e alla lotta della famiglia Manca. Prima di addormentarmi, quella notte, guardavo accanto a me la libreria e pensavo che quelli erano i suoi libri, che quello che io avevo attorno erano le stesse cose che guardava Attilio prima di addormentarsi e capivo l’affetto che Angela mi aveva dimostrato facendomi dormire in quella stanza.

Gino e Angela Manca, Salvatore Borsellino, Gianluca Manca

 

Il letto di Attilio
Lo scrittoio di Attilio

Ringrazio Sara Favarò di averci voluto raccontare, con la sua sensibilità, delicatezza e affetto, corredata da una puntuale raccolta di analisi, ricordi e testimonianze, la storia di questo impossibile “suicidio” ma soprattutto per averci saputo mostrare la forza, la determinazione di questa mamma, di Angela Manca contro un sistema di potere corrotto e colluso che per coprire le sue infamie, per nascondere la terribile realtà di una scellerata trattativa tra mafia e Stato, non esita ad infangare e a calpestare la memoria di suo figlio. Contro tutto questo Angela leva il suo grido, ed è il mio stesso grido, quello di “lottare fino all’ultimo giorno della mia vita”, della nostra vita Angela perché, come diceva mia madre, il sogno di Paolo, e il sogno di Attilio, possano vivere per sempre».

(dalla prefazione di Salvatore Borsellino)

L’evento Facebook:  facebook.com/events/1014304145401698/

 

 

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