Domenica 16 luglio alle ore 18 presso la “Casa di Paolo” in via della Vetriera 57, Palermo, ci sarà una doppia presentazione di Aaron Pettinari, autore di “
Quel terribile ’92“, e Pietro Orsatti, autore de “Il bandito della Guerra fredda“. Insieme agli autori interverranno l’attrice Annalisa Insardà e il direttore di ANTIMAFIADuemila Giorgio Bongiovanni.
L’evento facebook.com/events/704441666406991
I LIBRI
Quel terribile ’92
Di tutti gli anni della nostra storia recente, uno di quelli che resterà per sempre impresso nella mente degli italiani è sicuramente il 1992.
Un anno a metà tra la speranza di un cambiamento possibile e il tragico dolore. Tutto ha inizio il 17 febbraio 1992, quando scoppia il caso Tangentopoli con l’arresto dell’ingegnere Mario Chiesa.
Quella “mazzetta” da 7 milioni, ricevuta dall’imprenditore Luca Magni, dà il via all’inchiesta Mani Pulite. Basta scorrere ancora il calendario fino al 23 maggio per precipitare dallo scandalo alla guerra fra il potere criminale e lo Stato quando, alle 17.56, i killer di Cosa nostra innescano con un radiocomando a distanza mille chilogrammi di esplosivo, nascosti in un tombino dell’autostrada Palermo-Trapani, all’altezza dell’uscita per Capaci. Muoiono così Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Appena 57 giorni dopo, alle 16.58, Palermo, e con essa l’Italia intera, sobbalza allo scoppio di una nuova bomba, stavolta in via D’Amelio. Una nuova strage in cui a perdere la vita sono Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. È il secondo colpo al cuore dello Stato da parte di Cosa nostra.
Grazie ai ricordi di 25 voci il libro attraversa quella stagione di rivoluzione e cambiamenti, ripercorrendo anche altri fatti ed episodi che hanno caratterizzato i primi anni Novanta, dallo scoppio della guerra in Bosnia alla nascita dell’Unione Europea, fino a giungere ai giorni nostri. Un modo per fare memoria, 25 anni dopo.
A cura di Pietro Orsatti
Postfazione di Salvatore Borsellino
Il bandito della Guerra fredda
In questo Paese, dove l’atto di nascita della Repubblica fu sfregiato immediatamente dalla strage di Portella della Ginestra, ogni frazione – anche minimale – di verità è stata macchiata da una montagna di menzogne.
Se l’incubatrice della Guerra fredda fu la Conferenza di Yalta, la Sicilia, dal luglio 1943, rappresentò uno dei primi terreni in cui si iniziò a combatterla.
Al centro di questo scenario Salvatore Giuliano, protagonista di una delle stagioni più oscure della storia del Paese e della Repubblica: strumento di intrighi internazionali e di un tentativo di colpo di Stato che doveva scattare immediatamente dopo la strage di Portella della Ginestra del primo maggio 1947 con l’appoggio e l’ispirazione dei servizi statunitensi. Il libro racconta – attraverso l’analisi di documenti, in parte anche inediti, e la rilettura della cronaca giudiziaria e politica dell’epoca – chi fosse il sanguinario bandito di Montelepre: fascista dopo il 25 luglio 1943, mafioso affiliato alle cosche più potenti del palermitano, separatista per fede anticomunista e, infine, strumento delle trame della nuova politica nazionale. Il peccato originale della Repubblica Italiana.
Be First to Comment