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Una lettera per Attilio

Grosseto lì 20 Febbraio 2021

Caro Attilio BUON COMPLEANNO !!!

Oggi avresti compiuto 52 anni, io ne ho compiuti 61.

Ho scoperto qualche settimana fa che abbiamo la stessa data di nascita, io del 1961, tu del 1969.

Ho conosciuto la tua storia dopo aver letto il gran bel libro di Lorenzo Baldo, in seguito ho approfondito la dolorosa vicenda seguendo sul web vari servizi, dibattiti e approfondimenti, riascoltati più volte (vedi il servizio delle Iene, di “Chi l’ha visto”, mi pare di “Annozero” nel programma di Michele Santoro, fino al recente incontro a cui hanno partecipato Fabio Repici, Paolo Borrometi, Giuseppe Antoci e tua madre Angela).

Faccio parte del gruppo “Agende Rosse Agostino Catalano” di Maremma, capitanato da Guido Di Gennaro e Patricia Ferreira, grandi compagni di viaggio che hanno molto seminato in questi anni nella mia terra. Purtroppo, con mio grande dispiacere, hanno deciso di trasferirsi in Sardegna, dove sicuramente spargeranno altri semi importanti. Grazie a loro ho conosciuto a Grosseto, dove faccio parte della Polizia Municipale, tante persone che ho avuto modo di apprezzare per il loro impegno civile nel campo della legalità.

Una grande persona è l’Avv.Fabio Repici, legale della tua famiglia. Per solidarietà nei suoi confronti nel gennaio di un anno fa sono andato a Torino per un processo che si sarebbe dovuto svolgere presso il Tribunale “Bruno Caccia”, dal quale è stato assolto dall’accusa di diffamazione,[1] ma l’udienza fu rinviata.

Nel luglio 2019 ho visto tua madre Angela in via D’Amelio intervenire sul palco, insieme ad altri familiari di vittime di mafia, ognuno intento a ricordare la memoria del proprio caro, spero un giorno di poterla conoscere personalmente. E a proposito di memoria il 7 luglio 2019 alle ore 14:50 a Viterbo [dove non mi ero mai recato e ho scoperto essere una gran bella città] ho fotografato la palazzina di via Monteverdi 10 dove abitavi, avendo letto questo indirizzo nel libro di Lorenzo Baldo e ho rispettato quel giorno l’impegno di venire a renderti omaggio. Come nel 2016 e 2019 a Palermo – a luglio – quando in quelle rispettive settimane ho onorato la memoria di molte altre persone, nei confronti delle quali avrò sempre  grande riconoscenza e ammirazione: Ninnì Cassarà e Roberto Antiochia, Boris Giuliano, Rocco Chinnici, Mario Trapassi, Salvatore Bartolotta e Stefano Li Sacchi, Piersanti Mattarella, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo, Emanuele Basile [a Monreale], Calogero Zucchetto, Gaetano Costa, Don Pino Puglisi, Cesare Terranova e Lenin Mancuso, Pio La Torre e Rosario Di Salvo.

Anche i nomi delle vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio sono scolpite nel mio cuore, come i luoghi dove sono avvenute che ho visitato più volte.

Caro Attilio, ho ascoltato anche la Conferenza stampa della Procura di Viterbo (video integrale dell’08/06/2012) con le varie balle citate in quell’occasione, e seguito gli sviluppi sulla tua vicenda legati alla recente assoluzione di Monica Mileti. La Procura di Viterbo, ma non solo, ha scelto la via più facile senza andare a rompersi troppo le scatole,[2] ma vedrai che le novità recenti riapriranno il caso e con l’impegno dei legali della tua famiglia e dei tuoi straordinari familiari [anche in altri casi, quasi sempre ricade sulle loro spalle l’onere di sobbarcarsi questo carico] vedrai che arriveremo fino in fondo. Per adesso Dr. Manca continuerò a pensarti e a seguire il tuo caso e a renderlo noto a familiari, colleghi di lavoro e amici. E come avrai capito ad occuparsi di te siamo in tanti ……………….

Un abbraccio a te, ai tuoi genitori Angelina e Gino e a tuo fratello Gianluca. 

VI VOGLIO BENE, VEDRAI CHE CE LA FACCIAMO !!!!

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[1] I giudici della terza sezione penale della Corte di appello di Torino lo hanno assolto. Due dei quattro componenti del collegio che scarcerò Gerlando Alberti Jr querelarono l’Avv.Repici poiché aveva dichiarato quanto segue: “Questa decisione è il modo più scandaloso con cui la magistratura commemora l’anniversario dell’uccisione di Graziella Campagna che avverrà domani. Gerlando Alberti Junior ottiene i benefici in cambio del silenzio perpetrato fino ad oggi e con il quale ha evitato di inguaiare magistrati, alti ufficiali dell’Arma e mafiosi vari che, prima e dopo l’omicidio di Graziella Campagna, gli hanno garantito la protezione”

[2] Troppe le omissioni e le incongruenze dell’indagine.

 

 

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