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Strage di Bologna: le reazioni critiche all’assenza del governo

BOLOGNA, 31 LUG – Il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, Paolo Bolognesi, sostiene, da giorni, che l’assenza di esponenti del governo alle commemorazioni in programma martedì prossimo è un atto di «ritorsione».
Adesso, a usare lo stesso termine è Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’ Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofilì.
»Ricordiamo le vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 – scrive in una nota – lo faremo vicini alle famiglie che ricordano i loro morti e a quanti sono sopravissuti al più infame degli attacchi che la democrazia di questo Paese abbia subito. E’ per questo che ci rifiutiamo di accettare la mancanza dei rappresentati del Governo sul palco di Bologna quando il Paese si stringerà intorno alle vittime in ricordo di tragici momenti come quello del 2 agosto del 1980 – osserva ancora -. Abbiamo ragionato, cercato di combattere contro la voglia di pensare male, di fare dietrologia, ma la parola ritorsione rimbomba nelle nostre orecchie come un martello pneumatico, solo così è spiegabile l’assenza di uomini di Governo il 2 Agosto a Bologna«. A giudizio del presidente dell’associazione fiorentina,
“non possiamo minimamente credere che sia la possibilità di quattro fischi a mettere in difficoltà uomini che hanno impegni di Stato davanti ai cittadini. Temiamo purtroppo ci sia qualcosa di più nell’assenza del Governo a Bologna e ne siamo sconcertati. Infatti, le vittime della strage di Bologna come tutte le vittime delle stragi in Italia invocano giustizia completa, invocano verità, invocano il completamento dell’iter di leggi che le riguardano, si vergognano di essere italiani quando in finanziarie recenti vedono la possibilità di probabili tagli per i diritti già acquisiti dalle vittime del terrorismo e l’unica risposta che ravvisiamo in tutto ciò è quella della ritorsione contro le vittime e i familiari delle stragi terroristiche ed eversive anche le più recenti”. Anche perchè chiede Maggiani Chelli,
“cosa è se non ritorsione il non risolvere il problema di quattro pensioni a quattro ragazzi invalidi all’80% che ai tempi delle stragi non lavoravano, lo hanno poi fatto in seguito ma hanno dovuto tornare a casa perchè a lavorare non ce la facevano e oggi gli viene negata la pensione che la legge 206 del 2004 prevede subito? Se non è così, chi deve batta un colpo, le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice hanno già pagato un prezzo troppo alto per sopportare oggi azioni altezzose e piene di disprezzo. Noi – conclude – il 2 Agosto saremo a Bologna”.
(ANSA)

Strage Bologna, Sonia Alfano: Governo criminogeno teme verità e disattende promesse

 

Palermo, 1 Ago. “Anche quest’anno Bologna celebrerà l’anniversario della strage nella totale assenza degli uomini di governo. Si tratta certamente di una enorme mancanza di rispetto nei confronti delle vittime innocenti di quel terribile attentato e dei loro familiari, ma tutto sommato è anche un gesto coerente: questo governo, criminogeno e privo di senso dello Stato e di rispetto per le istituzioni, ha paura della verità. Una paura quasi patologica”.

Lo ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia Sonia Alfano, ricordando l’eccidio del 2 agosto 1980, quando un’esplosione, alla stazione di Bologna, uccise 85 persone e ne ferì oltre 200.

“Nel maggio scorso Berlusconi, riferendosi alle stragi terroristiche, aveva detto che era ora di dire ‘basta all’umiliazione delle vittime e dei loro parenti’ e, in merito al segreto di Stato, aveva dichiarato ‘l’impegno del governo a contribuire ad aprire tutti gli armadi della vergogna’. Nulla di tutto questo, ovviamente – sottolinea Sonia Alfano – è accaduto: i parenti delle vittime sono ancora una volta umiliati e gli armadi sono rimasti ben chiusi”.

“E oggi, dopo oltre trent’anni di segreti di Stato incrociati, depistaggi e verità negate, le piste investigative continuano a spuntare come funghi – prosegue – mentre la verità appare comunque sempre più difficile da trovare. Una cosa è certa – conclude -, noi non ci accontenteremo mai di mezze verità e continueremo a chiedere che venga fatta giustizia”.

Sonia Alfano

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