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Sit-in per difendere i magistrati di Palermo

13 febbraio 2010 – Palermo. È cominciata alle 9.30 la manifestazione in favore dei magistrati della Procura di Palermo organizzata dai ragazzi della “scorta Civica”. Un movimento che ha preso corpo spontaneamente dopo le minacce ricevute lo scorso gennaio dal Giudice Tona e che oggi si propone di difendere idealmente anche i magistrati palermitani come Antonio Ingroia e Nino Di Matteo dopo gli attacchi continui e sistematici che li stanno colpendo anche a causa delle incalzanti novità investigative emerse nelle loro indagini. Presente ancora una volta Salvatore Borsellino che era lì insieme al suo gruppo delle “Agende Rosse” che si è unito agli studenti di alcune scuole e a quelli provenienti da Caltanissetta e da Catania. Circa un centinaio di persone che hanno sentito il dovere morale di partecipare per lanciare il loro messaggio: “Non li lasceremo soli”. Oggi l’unica cosa per la quale vale la pena lottare è la verità. La Stessa che spezza le catene del ricatto morale, dell’ipocrisia e del compromesso politico.

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Una verità che con grande sforzo e impegno i magistrati della Procura di Palermo e Caltanissetta, le più esposte d’Italia in questo momento, stanno perseguendo indagando sul filone dei mandanti esterni delle stragi del ‘92 e sulla trattativa tra stato e mafia avviata (secondo le ultime dichiarazioni di Massimo Ciancimino) in quei 57 giorni che separarono la strage di Capaci e quella di via d’Amelio. Inchieste che proprio ora sono al centro del dibattito politico proprio perché chiamano in causa le responsabilità degli alti vertici istituzionali. Ed è per questo che i gruppi delle agende rosse, della scorta civica e della comunità in genere si sono dati appuntamento sotto il Palazzo di Giustizia dal quale, dopo circa mezz’ora, sono scesi tra gli altri i pm Nino Di Matteo, Gaetano Paci, Francesco Del Bene e l’aggiunto Antonio Ingroia il quale, dopo il discorso di Salvatore Borsellino, ha preso la parola per ringraziare i ragazzi dei comitati di legalità per il grande lavoro svolto a favore della giustizia a nome di tutti. Un’attività, ha sottolineato Ingroia, che non deve essere demandata unicamente alla magistratura ma che deve’essere vissuta da tutti come un impegno per il bene della collettività. Da qui l’invito ai presenti ad aiutare gli stessi magistrati che spesso vengono isolati e mai come in questo momento delegittimati. Una richiesta che è stata ricambiata con un regalo più che mai simbolico: le agende rosse offerte dal fratello del giudice Borsellino. Un dono che sancisce quel vincolo di giustizia a cui tutti loro sono intimamente legati.

Silvia Cordella (Antimafiaduemila, 13 febbraio 2010)

Anche ANTIMAFIADuemila si unisce al gruppo delle “Agende rosse” e della “scorta civica” manifestando piena solidarietà ai magistrati delle Procure di Caltanissetta e Palermo.

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