Roberto Saviano torna in Rai con le sue inchieste (forse) in autunno

A luglio dell’anno scorso, la Rai ne bloccò la messa in onda benché le quattro puntate, già registrate e già pagate, fossero previste per il novembre successivo su Raitre. Sergio prese tale decisione dopo aver preso atto di alcune affermazioni rivolte dallo scrittore al vicepremier Matteo Salvini, rispetto alle quali Forza Italia aveva presentato un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai, chiedendo la sospensione del programma. Alla base di quella scelta, la considerazione che il linguaggio usato ripetutamente dal giornalista non sarebbe stato compatibile con il Codice etico cui s’ispira il servizio pubblico.

Oggi Saviano dice di non essere stato messo nemmeno al corrente del reinserimento del suo programma. Un reinserimento che, va detto, resta ipotetico: i palinsesti estivi sono stati già chiusi e di quelli invernali, citati da Sergio e, prima ancora, di quelli autunnali, se ne occuperà la prossima consigliatura, visto che l’attuale scade tra un mese.

La questione resta dunque in sospeso. Per comprenderla meglio bisogna ricordare che il 2 maggio scorso i parenti delle vittime della mafia (di cui si parla in Insider) avevano scritto a Sergio chiedendo conto del perché, malgrado le rassicurazioni ottenute in un incontro dell’ottobre scorso, le inchieste di Saviano non fossero ancora in onda. Così come il documentario «Io lo so chi siete» su Vincenzo Agostino, l’uomo che aveva condotto una lunga battaglia alla ricerca della verità sull’uccisione di suo figlio e sua nuora, morto lo scorso 21 aprile.

Proprio a Agostino, in occasione della sua scomparsa, Sergio aveva dedicato un post di addio su Facebook, annunciando la messa in onda, il prossimo 24 maggio, di una prima e seconda serata su Rai3, dedicata alle vittime della mafia e condotta da Riccardo Iacona, che avrebbe introdotto il documentario, già disponibile su RaiPlay.