Intervista ad Antonio Ingroia, pubblico ministero a
“La mafia approfitta della crisi”
di Anna Loll (Frankfurter Allgemeine Zeitung, 01.12.2008)
Antonio Ingroia é pubblico ministero in Sicilia dal 1989 –
inizialmente lavoró sotto la guida di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i quali vennero uccisi dalla mafia nel 1992.
Dott. Ingroia, come sta le mafia? Le catture – ad esempio i boss della ´Ndrangheta Francesco Pelle in settembre e Giuseppe Nirta in novembre in relazione al massacro di
“La mafia siciliana é in difficoltá a causa delle indagini della polizia e delle catture di numerosi boss. Al momento é in una fase di riorganizzazione. É soprattutto impegnata a riciclare capitali sporchi e ad organizzarsi meglio all´estero. Invece la ´Ndrangheta calabrese si trova, nonostante queste catture, in una fase di grossa espansione, paragonabile a quella della mafia siciliana quindici anni fa. Si colloca su un ampio livello internazionale. Dispone ad esempio di accordi molto redditizi con la mafia colombiana. Ma anche la Germania é uno degli stati che sono da lei inquinati. La mafia siciliana al contrario ha interessi piuttosto nell´Europa dell´est”.
“Si, sarebbe un bene se la crisi finanziaria potesse trascinare via anche al mafia. Ma purtroppo non é cosí. La mafia non ha mai problemi di liquiditá. Ora lei puo´ approfittare soprattutto per se´ della crisi che per altri é difficile da sfruttare. Realizza investimenti vantaggiosi e attraverso di essi puo´ controllare in futuro forse ancora di piú”.
Com´é concretamente la situazione in
“La mafia in effetti si sta radicando qui sempre di piú. Io noto in
I tedeschi possono imparare ancora qualcos´altro dagli italiani?
“Noi non siamo piú intelligenti degli altri. Ma abbiamo la nostra esperienza con la mafia. Vogliamo mettere la nostra conoscenza a disposizione, in modo che gli altri non finiscano nella stessa situazione”.
Che cosa manca allora in
“In
Le intercettazioni telefoniche sono criticate come massiccia intromissione nei diritti della persona.
“Ma le intercettazioni telefoniche sono fondamentali per noi investigatori. La mafia é un´organizzazione segreta in cui solo in questo modo si penetra all´interno. L´altra strada é quella delle informazioni dei collaboratori. Noi dobbiamo fare anche tutto il possibile affinché piú mafiosi abbandonino la loro organizzazione”.
(traduzione di Marco Bertelli)
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