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“Noi, prof, abbiamo capito!”

“Una fiammella d’amore”.  Questo è quanto basta. Questo è quanto abbiamo tutti, nei nostri cuori. E, come dice Salvatore Borsellino, basta incontrare le persone giuste per far si che quella fiammella si riaccenda, per ritrovare amore. Quell’amore che abilita il coraggio, in ognuno di noi. Quando la fiammella arde non importa chi siamo, da dove proveniamo, cosa facciamo perché il suo calore ci unisce intorno ad ideali e valori comuni, consentendoci di compiere scelte giuste per tutti.

Lo scorso 17 maggio 2025, insieme a Salvatore Borsellino ed a Roberta Gatani abbiamo avuto la grande opportunità di trascorrere la mattinata insieme a 300 ragazze e ragazzi della Scuola Media di Primo grado di Sant’Elpidio a Mare e Casette D’Ete qui nella provincia di Fermo, nelle Marche.

“Quando mio fratello Paolo interrogava un mafioso gli chiedeva: ma tu, come giocavi da bambino?” – ha raccontato Salvatore durante l’incontro.

Una domanda da porre forse insolita per un Magistrato. Una domanda che, in apparenza, esula da una indagine di carattere giudiziario, ma dotata di un grande potere: l’umanità. Ponendo questa domanda il Giudice Borsellino stabiliva un contatto umano con il mafioso che aveva davanti e, con il quale, era capitato durante la sua infanzia persino di giocare insieme nelle strade del quartiere della Kalsa di Palermo. Una domanda umana la sua, capace di riaccendere la fiammella d’amore che vive anche nel cuore di un criminale. Chi non prova tenerezza, chi non riconosce la natura del suo vero essere ripensando ai giochi, alle amicizie di quando eravamo bambini e bambine? E doveva essere l’amore a motivare il mafioso a fare la cosa giusta, a collaborare con la Magistratura, con le Forze dell’Ordine, con quella parte di Stato Giusto che ha cura del Popolo, che per primo ha il coraggio di combattere la mafia e la “cultura” mafiosa piuttosto che scenderci a patti. Perché va ricordato; nessuno nasce criminale.

Lo scorso sabato abbiamo raccontato e riflettuto sugli esempi che ci hanno lasciato il Giudice Paolo Borsellino, il Giudice Giovanni Falcone e il collaboratore di giustizia Luigi Ilardo.  Luigi Ilardo, quell’ex boss della mafia che aveva scontato la sua pena per intero in carcere, quel padre che per amore aveva deciso di fare la cosa giusta, che è stato tradito e che hanno ammazzato per metterlo a tacere, perché non rivelasse ciò che sapeva sugli oscuri segreti di quella parte di Stato deviata, collusa e corrotta.

A chi legge questo riepilogo, a chi legge per la prima volta i nomi che ho citato, varrebbe la pena informarsi sulla storia contemporanea del nostro Paese. Perché quella storia è il presente che viviamo.

Alla fine del nostro incontro un giovanissimo ragazzo che si chiama Giovanni Xia ha suonato il violino per tutti noi eseguendo il brano “Gabriel’s Oboe” di Ennio Morricone. A lui e a tutti i ragazzi e le ragazze presenti va il ringraziamento e il cuore del Movimento Agende Rosse.

Andare in una scuola e trovare un ambiente accogliente, pronto ad ascoltare e aperto al dialogo significa riconoscere il grande lavoro quotidiano che svolgono le insegnanti e gli insegnanti insieme alla Dirigente Scolastica. La curiosità innata propria dei più giovani è, altresì, una fiammella che ha bisogno di essere alimentata ogni giorno. Il grazie del Movimento Agende Rosse è anche rivolto a voi.

In particolare alla Dirigente Scolastica la Prof.ssa Teresa Santagata, alla Prof.ssa Claudia Lepri per la sua passione e per l’amore con cui svolge il suo lavoro e, al Professore Francesco Lepri per l’entusiasmo, l’incoraggiamento e per l’umanità così visibile nei suoi occhi.

Siete tutti voi la scintilla che riaccende la fiammella.

Di seguito potete leggere la lettera scritta dalla Dirigente Scolastica la Prof.ssa Teresa Santagata e alcune delle impressioni delle ragazze e dei ragazzi raccolte a conclusione dell’evento.

Christina Pacella – attivista, scrittrice e Membro del Direttivo del Movimento Agende Rosse

 

Buongiorno a tutti,

sebbene non possa essere presente fisicamente con voi, sono profondamente onorata di aprire questo incontro sul tema “Legalità in azione come valore quotidiano”. Un tema che non può e non deve rimanere confinato ai momenti celebrativi, ma che deve trovare spazio e voce in ogni gesto, in ogni scelta, in ogni giorno della nostra vita, sia personale che collettiva. La legalità non è un concetto astratto, né una parola vuota da pronunciare con retorica: è un impegno concreto, un esercizio quotidiano di responsabilità, coerenza e coraggio. È rispetto per le regole, ma soprattutto rispetto per le persone, per la verità, per la giustizia. Oggi abbiamo il privilegio di accogliere e ascoltare testimoni straordinari di questo impegno. Un ringraziamento speciale va alla signora Luana Ilardo, figlia di Luigi Ilardo, la cui scelta coraggiosa di collaborare con la giustizia ha avuto un prezzo altissimo. La sua voce, la sua testimonianza, ci ricordano quanto sia difficile, ma fondamentale, scegliere da che parte stare. Ringrazio con profonda gratitudine la signora Christina Pacella, attivista instancabile e membro del Direttivo del Movimento Agende Rosse, fondata da Salvatore Borsellino, e Salvatore Borsellino, a cui va il nostro più sentito ringraziamento per essere con noi oggi. Christina è anche autrice del toccante libro “Il sogno di Paolo”, che ci accompagna nel sentiero tracciato dal giudice Borsellino, un sentiero di coerenza, passione civile e amore per la verità. Un sentito ringraziamento anche alla signora Roberta Gatani, nipote del giudice Paolo Borsellino e autrice del libro “Cinquantasette giorni”, una testimonianza profonda e intensa di un dolore familiare che si trasforma in memoria attiva e impegno concreto. A tutti loro va il nostro rispetto, la nostra vicinanza e il nostro ascolto sincero. La loro presenza, qui e ora, rappresenta un esempio vivo di quella “legalità in azione” che vogliamo insegnare ai nostri studenti: non solo come materia scolastica, ma come scelta di vita. Desidero esprimere un sincero ringraziamento alla Prof.ssa Lepri, che si è occupata con dedizione dell’organizzazione dell’evento, e a suo padre, il Maestro Francesco Lepri, al quale ho affidato il compito di consegnarvi questo messaggio. Che questo incontro possa lasciare un segno, un seme, una scintilla. Che la memoria non sia mai un peso del passato, ma un ponte verso un futuro più giusto. Grazie a tutti per essere qui.

La Dirigente Scolastica

Prof.ssa Teresa Santagata

 

Testimonianze delle ragazze e dei ragazzi:

(appena finita la mattinata sul palco): Prof, ma è stato bellissimo!

G.: Io ho pianto sempre.

 L: Ma non si può  rifare?

G.: Ieri ho ascoltato la storia di un uomo e una donna a Teatro Cicconi. L’uomo si chiama Salvatore Borsellino. È il fratello minore di Paolo Borsellino. Paolo è una delle persone più famose uccise dalla mafia nel luglio 1992. Il suo amico Giovanni Falcone è stato ucciso nel maggio 1992. Salvatore ha raccontato come suo fratello è stato ucciso dalla mafia e come ha attraversato e vissuto questi anni. 

La donna è Roberta Gatani, Paolo e Salvatore sono i suoi zii. 

Alla fine della mattinata, sono stato invitato anch’io a esibirmi sul palco e ho eseguito un brano con il violino. 

La storia raccontata da Salvatore mi ha reso triste, ma credo che Salvatore ci riuscirà ad avere giustizia!

E.: Non sono mai stata a sentire come stamattina.

A.: Brava prof, mi è piaciuto proprio.

G.: Noi, prof, abbiamo capito.

 

 

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