Press "Enter" to skip to content

Nel nome di Giovanni e Paolo


Nel nome di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino….
Caro Salvatore, non ci siamo ancora conosciuti personalmente, ma dai tuoi commenti rigorosi e puntuali e dalla risposta numerosa e calorosa dei giovani ai tuoi interventi pubblici sempre incisivi e pertinenti, ho potuto piacevolmente rendermi conto che la battaglia contro le organizzazioni criminali non e’ ancora perduta.
La speranza di un futuro di legalita’ e il desiderio di poter credere nelle istituzioni non deve essere abbandonato. La strada, pero’, e’ in forte salita.
Solo dopo aver inziato a frequentare il sito in memoria di Paolo e dopo una attenta lettura dei memoriali di Vincenzo Calcara, ho cominciato infatti a comprendere in modo per me destabilizzante, che lo Stato non si disinteressa del fenomeno mafioso e che molte volte, invece, la nostra legislazione si occupa della mafia, non per combatterla, ma per alimentarla e proteggerla.
Un Parlamento serio, libero e pulito, non avrebbe mai permesso che politici inquisiti o condannati per mafia potessero sedere nei suoi alti scranni: Marcello Dell’Utri, Gaspare Giudice, Salvatore Cuffaro, lo sono.
Questo e’ un atteggiamento di assoluto disprezzo verso la legalita’ e le istituzioni. Abbiamo un sistema mediatico perverso che fa diventare i politici inquisiti delle vittime ed i giudici delle persone infami. Proprio alcune misure adottate dal Parlamento negli ultimi 16 anni hanno di fatto favorito la mafia, hanno permesso a molti di sfuggire alla cattura e facilitato il riciclaggio di denaro sporco .
Dall’attentato all’Addaura, iniziarono in modo trasversale e laido, tentativi di sabotaggio nei confronti delle indagini mafiose. Come negare che le lettere del ”corvo” su carta intestata del Ministero dell’ Interno erano inserite in una criminosa opera di attacco al pool…e di salvaguardia della mafia ? Gli omicidi di Falcone e Borsellino hanno voluto cancellare la speranza, negli italiani, che la mafia si potesse sconfiggere .
Vado avanti nel mio ragionamento. Il tentativo di impedire e limitare l’uso dell’intercettazioni telefoniche e’ un altro segnale inquietante di come non si voglia combattere in modo perentorio la mafia. Ci trattano come scolaretti al primo anno di scuola elementare, ci prendono in giro facendoci credere che vogliono proteggere la nostra privacy. Tutto falso!
Vogliono limitare l’azione dei magistrati che attraverso le intercettazioni ricostruirebbero i rapporti tra mafia e politica.
Vi siete mai chiesti perche’ le giunte del Parlamento non concedono mai l’autorizzazione a procedere nei confronti dei ”poco” onorevoli che ci rappresentano…? Senza le intercettazioni telefoniche non saremmo venuti a consocenza dei ” furbetti del quartierino” e dei giochi di potere tra finanza e politica, senza le intercettazioni telefoniche non avremmo appreso i recenti scandali regionali e nazionali in quella che possiamo considerare una seconda Tangentopoli.
La verita’ e’ una sola, come ci ha spiegato il dott. De Magistris: ” oggi la mafia e’ parte integrante del sistema politico, finanziario ed economico…… !”
Esiste una rete che ha l’obiettivo e la finalita’ di controllare tutti i finanziamenti pubblici, soprattutto quelli europei. Utilizzare le intercettazioni significa, di fatto, trovare elementi di legame tra mafia e politica.
Chi vive in Sicilia, Calabria o in Campania sa cosa significa subire la devastazione dell’ambiente e dell’economia da parte della mafia. Se non fosse stata sostenuta dal sistema, il pool Antimafia avrebbe potuto annientarla, proprio que pool che aveva scoperto quel sistema di intrecci malavitosi in modo preciso.
Quel pool che era ”quasi” arrivato a provare il legame mafioso con personaggi dalle alte cariche istituzionali. Quelle indagni che hanno condannato a morte Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La mafia e’ utile per il potere ma distruttrice per la collettivita’.
Questo concetto andrebbe insegnato sin dalle scuole elementari. Mettiamo tutti noi, ognuno secondo le proprie possibilita’, il nostro contributo per rendere l’Italia un paese libero e non ricattabile .
Lo dobbiamo a noi, ai nostri figli e soprattutto a tutti coloro che hanno perso la vita nel tentativo di sconfiggere la criminalita’ organizzata. Un paese che non e’ in grado di dare giustizia ai propri ”eroi” e’ un paese destinato a non aver futuro, un paese desinato a vivere nell’arretratezza morale, civile e culturale. Volevo augurare a tutti i frequentatori del sito, comunque deciderete di trascorrerelo, un Natale sereno, di pace e di amore. La preghiera in Dio vi aiuti nel trovare la serenita’ interiore e la forza di battervi per un mondo piu’ giusto e meno indifferente.

Un saluto,
Gianluca.

Be First to Comment

Lascia un commento

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com