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Minacce a Raffaello Magi. Il giudice: “Io vado avanti”

Il sangue trovato sulla casa del giudice appartiene a un uomo

Andrà avanti nel suo lavoro, il giudice Raffaello Magi, nonostante le intimidazioni: il magistrato estensore della sentenza del processo Spartacus, che nei giorni scorsi ha trovato una striscia di sangue umano davanti alla porta di casa a Caserta, parla del lavoro svolto negli ultimi 16 anni nelle terre di ‘Gomorra’. Spiega di non avere paura e di seguire, come sempre, nel suo lavoro, innanzitutto la pista della “prova”; già in passato però, aggiunge anche, un pentito disse che c’era il progetto di eliminarlo: “Un collaboratore di giustizia, diversi anni fa, a processo concluso, disse che c’era un piano per eliminare me e Catello Marano (presidente di Corte d’assise, ndr.). Disse che eravamo stati seguiti. Dal 2005 giro sempre accompagnato”.


“Una scorta leggera”, continua. Se dalle indagini dovesse accertarsi che l’ultima intimidazione ricevuta sia effettivamente di matrice camorristica, “si dovrebbe porre il problema di un rafforzamento delle misure di sicurezza”, per la sua persona e per la sua famiglia. “L’ipotesi accidentale è stata esclusa dagli inquirenti – continua – e ieri mi hanno detto che si tratta di sangue umano. Certo non è un episodio simpatico. E ho qualche preoccupazione per la mia famiglia”.

Le analisi effettuate dai carabinieri del Ris hanno confermato che si tratta di sangue umano e questo lascia aperta la porta anche a una lettura accidentale dell´accaduto, riconducibile magari al ferimento casuale di qualche operaio, rispetto all´ipotesi, ben più preoccupante, del messaggio intimidatorio lanciato nei confronti del giudice. L´altra circostanza al vaglio degli inquirenti riguarda la segnalazione di un´auto che, in orario giudicato “compatibile” con il ritrovamento delle macchie di sangue, è stata notata da alcuni testimoni mentre girava intorno all´edificio dove Magi vive. Aspetti ai quali si lavora nell´intento di chiarire l´esatta portata dei due episodi ed eventuali collegamenti con il clima di tensione che da tempo ormai accompagna magistrati, giornalisti e investigatori maggiormente esposti sul fronte delle indagini contro la cosca malavitosa del casertano.

I testimoni sentiti dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere non hanno fornito elementi utili a fare luce sulla vicenda né risulta che operai di un cantiere vicino o addetti alle pulizie si siano graffiati o abbiamo perso sangue nei pressi del luogo dove è stata rinvenuta la scia. Solidarietà a Magi è stata espressa dal presidente della Provincia di Caserta. Interviene anche il presidente della giunta distrettuale dell´Anm, Francesco Cananzi, che afferma: «Quello capitato a Magi è un episodio allarmante che va verificato con tutta la cautela del caso. Ma a parte il caso specifico, rimane un dato evidente: a fronte di un´azione della magistratura che, a Caserta come a Napoli, sta diventando sempre più efficace e penetrante anche attraverso l´aggressione ai patrimoni dei clan, occorre massima attenzione e capacità di interventi rapidi da parte delle autorità preposte alla vigilanza per garantire tranquillità e serenità ai magistrati. Su questo auspichiamo sensibilità sempre maggiore da parte dei ministeri dell´Interno e della Giustizia».


Fonte:
la Repubblica, 10 aprile 2010

 

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