FINCHÈ C’È LOTTA C’È SPERANZA!
Un eccezionale numero di MicroMega dedicato al movimento “viola” da domani in edicola
COSA FARÀ IL MOVIMENTO VIOLA?
Emanuele Toscano / Anna Mazza / Sara De Santis / Gianfranco Mascia / Alessandro Tuffu
UNA TAVOLA ROTONDA CON CINQUE PROMOTORI DEL NO B. DAY
DIECI SAGGI DI APPROFONDIMENTO DI:
Marco Travaglio / Pancho Pardi / Furio Colombo / Valentino Parlato e Norma Rangeri / Antonio Padellaro / Alessandro Gilioli / Giorgio Cremaschi / Luigi De Magistris / Andrea Scanzi / Pierfranco Pellizzetti
150 FOTO A COLORI DELLA MANIFESTAZIONE
64 RACCONTI/RIFLESSIONI DEI PARTECIPANTI
Sommario
A PIÙ VOCI
Emanuele Toscano, Anna Mazza, Sara De Santis, Gianfranco Mascia, Alessandro Tuffu – Il futuro del Popolo Viola
A sette anni dalla grande manifestazione dei ‘Girotondi’, piazza San Giovanni si è di nuovo riempita di uno straordinario popolo che ha chiesto a gran voce legalità, democrazia, rispetto della Costituzione, opposizione dura al regime berlusconiano. Un mare di cittadini deciso a non delegare ai partiti dell’opposizione la rappresentanza delle proprie istanze e della propria indignazione. Come riuscire a dare continuità a questa lotta? Di quali forme di organizzazione dovrà dotarsi il movimento nel prossimo futuro? Saprà evitare gli errori che hanno caratterizzato la precedente stagione di lotte? Un confronto a tutto campo fra gli organizzatori del 5 dicembre sul futuro del movimento.
ICEBERG – La viola dell’azione
Marco Travaglio – No B. Day
Il ‘No B. Day’ è riuscito là dove il centro-sinistra fallisce da 15 anni: nell’individuare, semplicemente, il nucleo fondamentale del problema che è Silvio Berlusconi. La freccia più potente che il popolo viola può vantare al proprio arco è la capacità di rappresentare un altro mondo rispetto a quello incarnato da Berlusconi e il berlusconismo. Un mondo giovane mentre il suo è decrepito, un mondo che parla semplice e schietto mentre lui parla ‘semplicistico ma bugiardo e vuoto’. Un mondo orizzontale che non conosce ideologie mentre il suo è verticale e sempre alle prese con il fossile dell’anticomunismo. Il rischio, ora, è quello di disperdere le energie per inseguire falsi obiettivi e battaglie secondarie. Non si può protestare sempre e contro tutto, anche se l’istinto suggerisce di farlo.
Pancho Pardi – L’uguaglianza è viola
È come se il Popolo Viola sia arrivato nel momento giusto per aprire una grande ‘inchiesta sociale’. E la scommessa è proprio quella di riuscire a saldare, nel nome dell’uguaglianza e del merito, problema istituzionale e problema sociale. I terreni di lotta non mancheranno, compresa la sperimentazione di nuove forme di confronto con i partiti, più efficaci di quelle ricercate dai Girotondi.
Furio Colombo – Strategia del caos
I ‘No B. Day’ andrebbero ripetuti e moltiplicati. Di fronte a una maggioranza che ha inventato l’odio come arma di distruzione del diritto di critica, che riserva disprezzo allo stesso Pd, nonostante la sua ‘deliberata mitezza’, ogni formula e occasione di autoconvocazione può servire a liberare l’informazione, a restituire spazio alle denunce e dare diritto d’asilo alle testimonianze. Unica via di fuga dal ‘semi-fascismo’ dilagante.
Valentino Parlato e Norma Rangeri – San Precario e l’ingenuità
Una delle figure protagoniste del No B. Day è stato certamente S. Precario: moltissimi giovani e giovanissimi, scontenti e arrabbiati, privi di futuro e senza esperienze di partito, sono scesi in piazza anche per denunciare ‘afasie e retroguardie della sinistra’. Ma un ammirevole popolo di ingenui diventa facile strumento dei furbi e si corre il rischio di ridurre la lotta politica solo all’attacco alla persona di Berlusconi.
Antonio Padellaro – Viola nascente
I ragazzi del movimento del 5 dicembre appartengono a un’altra storia, nuova, non classificabile secondo le vecchie categorie della politica e fatta di un’energia formidabile. Qualcosa che è al tempo stesso pre-politico e post-politico e che è al suo stato nascente. Chi saprà darle una traduzione soddisfacente avrà, probabilmente, l’egemonia politica del paese nei prossimi anni.
Alessandro Gilioli – Berlusconi finito nella rete
Berlusconi incarna e produce un modello massmediologico verticale e unidirezionale ‘da uno a molti’, ma esiste anche il modo orizzontale, una visione ‘playlist’ della vita e dei suoi valori in cui ciascuno può ordinare e rigerarchizzare secondo le proprie preferenze ogni tipo di messaggio, creando una pratica personale e on demand del consumo culturale. È quello con cui è nato e cresciuto il Popolo Viola. Molti politici e commentatori, anche a sinistra, non hanno capito ancora che si tratta di una rivoluzione copernicana.
Giorgio Cremaschi – Questione democratica e questione sociale
La limitazione della democrazia e la costruzione di un blocco sociale corporativo si intrecciano continuamente. La ‘questione sociale’ è parte vitale della democrazia stessa. Perché allora non riescono a connettersi? Qui sta la contraddizione dei liberaldemocratici in Italia, questo è ciò che ancora manca ai nuovi movimenti, del “ceto medio riflessivo” che ha animato il movimento dei Girotondi, o del Popolo Viola nato sul web.
Luigi De Magistris – Una nuova alleanza con i movimenti civili
La democrazia italiana è gravemente minacciata, sul piano istituzionale e sociale. Forze economiche e politiche potenti stanno da molti anni progressivamente erodendo i diritti fondamentali sanciti nella Costituzione: il diritto al lavoro, alla giustizia, all’uguaglianza, a una informazione libera e pluralistica. La salvezza è in una nuova alleanza tra forze politiche sane e la parte di società che non accetta di subire passivamente le imposizioni di un regime sempre più autoritario e autoreferenziale, un regime che alla violenza fisica ha sostituito la violenza morale e culturale.
Andrea Scanzi – L’indignazione ci salverà
‘L’onda viola è stata una civilissima scossa di indignazione. Un’interruzione dell’elettroencefalogramma piatto di questo paese. Un battito del cuore, a tempo, con i rintocchi di una democrazia altrove granitica e da noi utopica’.
Pierfranco Pellizzetti – Dopo il 5 dicembre: ripensare la democrazia
Le preoccupazioni e gli allarmi per lo stato e la sorte della democrazia attraversano tutte le società occidentali da almeno 30 anni. Ma difendere il sistema democratico, oggi, non può significare semplicemente presidiare vecchi equilibri e fare aggiustamenti a un modello malconcio. Occorre ripensare completamente il concetto e le pratiche della democrazia aggiornandola con i nuovi ‘paradigmi del dominio’.
MEMORIA
a cura di Emilio Carnevali e Roberto Vignoli – Il mio No B. Day
Da Roma a Londra, da New York a Parigi, da Berlino a Oslo passando per il Brasile. Oltre 250 testimonianze e un migliaio di foto inviate dai lettori. Un popolo, tenuto insieme dal medesimo filo viola, si racconta e spiega le ragioni della protesta. In queste pagine ne pubblichiamo una selezione. Amplissima, ma inevitabilmente parziale.
Be First to Comment