LORO E NOI
“La vera lotta alla mafia si fa nelle scuole” (Giuseppe Antoci)
Il 29 aprile 2023 abbiamo incontrato le ultime classi terze di una scuola secondaria di primo grado della provincia di Ancona.
Nel corso dell’anno scolastico sono stati almeno 500 i ragazzi e le ragazze con cui abbiamo avuto l’onore di dialogare.
Cosà resterà dei nostri racconti nel loro cuore e nella loro mente?
Forse le brutture del mondo a cui si stanno affacciando o piuttosto la possibilità di vivere insieme in pace e secondo verità e giustizia?
A 12/14 anni tutto è in trasformazione, tutto cambia di proporzione.
Ma i disastri del mondo adulto sono incontestabilmente debordanti e minacciosi.
Non deve essere rassicurante scoprire che i sistemi criminali mafiosi arrivano dappertutto e vestono anche giacca e cravatta; che dietro le stragi di mafia c’è pure lo Stato; che tanti uomini e donne hanno servito il Paese con fedeltà ed onore svolgendo il proprio dovere fino a morire, ma che proprio lo stesso Stato è sceso a patti con la criminalità mafiosa; che, mentre noi cerchiamo ancora l’Agenda Rossa del dottor Borsellino, la Tv ha dipinto uno dei più potenti boss di Cosa Nostra come un gentiluomo qualsiasi, uno che andava a fare la spesa al supermercato, che cedeva il passo alle signore, che faceva il bucato come fosse uno di noi, che inviava sms umani e comprensivi del dolore altrui. Il gentiluomo con le mani in pasta in 7 stragi e una sessantina di omicidi. Latitante per 30 anni. Con le connivenze di Stato.
È talmente indigesta questa realtà da sembrare irreale, impossibile.
Loro, i ragazzi, sono così lineari e ingenui da chiederti: ma se tutti sapevano chi era M.M.D., allora non l’hanno voluto catturare? Perché non hanno perquisito il covo di Riina subito dopo l’arresto? Come si distingue un mafioso da un criminale comune? Perché Borsellino se sapeva di dover morire e se nella sua agenda scriveva circostanze e nomi importanti, perché se la portava dietro? La mafia sta più con la destra o con la sinistra?
Loro sono così: diretti, asciutti, efficaci.
Non è dato sapere se, quanto e quale frutto porterà questo tempo trascorso insieme. Di sicuro una cosa l’hanno capita: possono fidarsi degli adulti che hanno avuto davanti e che con un’agenda rossa in mano parlano di quanto può essere brutto il mondo, ma anche di quanto bello e possibile sia prevalere sul male che viene dai sistemi criminali del potere e della prevaricazione.
E allora, queste mattinate dedicate a incontrare studenti e studentesse di Jesi e paesi limitrofi sono state per noi adulti una salutare botta di vita e un infallibile antidoto alla depressione che ci prende quando ci sentiamo strangolati da questo tempo oscuro e violento, intriso di bieco esercizio del potere e di osceno revisionismo.
Grazie alle docenti che ci hanno invitato.
Grazie ad ogni singolo partecipante.
Il gruppo Agende Rosse “Carlo Alberto dalla Chiesa ed Emanuela Setti Carraro” di Ancona e Provincia
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