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Lettere e memoriali di Vincenzo Calcara (parte 1)

Inizio con oggi, dopo averne ottenuto l’autorizzazione da parte dell’interessato, la pubblicazione di alcune lettere e di un memoriale che mi è stato consegnato da Vincenzo Calcara.
Ho conosciuto di persona Vincenzo durante la trasmissione Top Secret ma quasi mi sembrava di conoscerlo da tanto tempo. Me ne avevano parlato la moglie e i figli di Paolo che hanno continuato ad aiutarlo e stargli vicino da quando lo Stato, nella sua costante opera di scoraggiamento dei testimoni di Giustizia, dei collaboratori di Giustiza e dei (pochi) veri pentiti, lo ha abbandonato al suo destino. Me ne aveva parlato già lo stesso Paolo negli ultimi mesi della sua vita, quando stava raccogliendo le sue rivelazioni nello stesso periodo in cui ascoltava anche Gaspare Mutolo e Leonardo Messina, ma con Vincenzo Paolo aveva stabilito un rapporto particolare perchè era quello che gli aveva confessato di avere avuto, dalla famiglia di Francesco Messina Denaro, la famiglia che deteneva saldamente il controllo della zona di Castelvetrano, alla quale apparteneva come uomo d’onore “riservato”, l’incarico di ucciderlo con un fucile di precisione in un agguato sulla statale tra Palermo ed Agrigento.
Gli uomini d’onore “riservati” sono quelli che non rientrano nella normale gerarchia della “famiglia” mafiosa e la cui affiliazione viene decisa direttamente dal capo famiglia, spesso sul modello e con i riti “massonici”, informando della sua qualità soltanto i capi dell’organizzazione e restando poi segreti all’interno dell’organizzazione segreta. Come dice Antonio Ingroja “solo i capi di Cosa Nostra possono decidere, naturalmente in maniera segreta, simili affiliazioni, che rimangono assolutamente riservate rispetto agli altri aderenti alle varia famiglie mafiose sparse nel territorio. L’uomo d’onore riservato serve anche per difendersi del fenomeno dei collaboratori di giustizia…..“. Ad essi vengono affidate le operazioni più delicate, e certamente l’assassinio di Paolo Borsellino era tra questi, nel caso in cui, come spesso succede, non vengano svolte direttamente dal “capo famiglia” insieme  con gli uomini più fidati ed esperti del “gruppo di fuoco” della famiglia stessa.
Come leggerete c’erano due piani alternativi per uccidere Paolo, il primo prevedeva l’uso di un fucile di precisione ed era affidato a Vincenzo Calcara, il secondo l’uso di un’autobomba ed in questto Vincenzo avrebbe svolto soltanto un lavoro di copertura. Da Palermo arrivò poi però, direttamente da Totò Riina, l’ordine che avrebbe dovuto essere ucciso prima Giovanni Falcone  e così i piani furono  momentaneamente accantonati.
Vincenzo Calcara è uno dei pochi collaboratori di Giustizia che possono veramente essere chiamati “pentiti”.
In lui, come leggerete dalle sue parole, l’incontro con Paolo Borsellino provocò una profonda crisi e un sovvertimento dei valori ai quali era stato indotto a credere fin da bambino. Oggi per lui la “Giustizia” e il “Bene” sono al di sopra di tutto ed è tanto più da ammirare in quanto quelle Istituzioni nelle quali oggi lui crede fermamente le  vede ogni giorno infangate da chi, indegnamente, le occupa e quello Stato che per lui rappresentava il nemico da combattere o nel quale infiltrarsi  capisce oggi come abbia contribuito all’assassinio del “suo” Giudice e come non voglia e non possa, perchè esso stesso responsabile, rendergli Giustizia.
Oggi Vincenzo Calcara, uscito volontariamente dal programma di protezione, vive con la nuova compagna e le quattro figlie avute insieme con lei, dopo che la famiglia precedente lo ha abbandonato a seguito della sua scelta.
Non ha una nuova identità, non ha un lavoro che gli permetta di vivere dignitosamente e di provvedere alla sua famiglia, lo Stato e le Istituzioni nelle quali, nonostante tutto crede fermamente, lo hanno abbandonato e rischia ogni giorno di cadere sotto la vendetta della mafia, che, diversamente dallo Stato, non dimentica mai.

Del memoriale di Vincenzo Calcara si trovano tracce  nelle motivazioni delle sentenze, di diversi processi, del processo Calvi, al processo Antonov per l’attentato al Papa, al processo Aspromonte, al processo per l’omicidio Santangelo, figlioccio di Francesco Messina Denaro, ai processi Alagna+15 e Alagna+30, alla sentenza del Giudice Almerighi, nei quali tutti si è dimostrata la piena attendibilità di Calcara nononostante i numerosi tentativi di screditarlo.
Ma Calcara non è stato mai messo a confronto con altri pentiti come Leonardo Messina o Gaspare Mutolo o come Giuffrè, che, quindici anni dopo di lui, ha parlato di quelle stesse cose di cui lui aveva già parlato tanti anni prima.
Non è stato mai chiamato a deporre nel processo Andreotti anche se aveva parlato del notaio Albano quando nessuno ne conosceva neppure il nome, non è stato mai chiamato nel processo Canale, non è stato mai utilizzato nell’istruttoria sui Mandanti Occulti delle stragi del 92 o nell’istruttoria del processo, mai arrivato alla fase dibattimentale, sulla sottrazione dell’Agenda Rossa, nonostante io stesso avessi portato al tribunale di Caltanissetta le parti del memoriale dove di quell’agenda proprio si parlava.

Ho deciso allora di pubblicare su questo sito. nella loro interezza, queste lettere  e questi memoriali perchè almeno arrivino ad essere conosciuti dall’opinione pubblica.

Nel trascriverli ho riportato fedelmente anche tutte quelle maiuscole che spesso Vincenzo adopera quando vuole dare più risalto a certe parole, ho evidenziato invece io in grassetto i punti che ho ritenuto essere più importanti.

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22 Marzo 2008
 
Mio Amatissimo e Stimatissimo Salvatore, tutto ciò che doverosamente ho comunicato a tua Cognata Agnese e a tuo Nipote Manfredi ritengo giusto dirlo anche a te.
Tutto ciò che scrivo è dettato, ponderato e pensato secondo la mia coscienza alla quale non posso mai mentire!
Qualsiasi desiderio, compresa ogni mia decisione ritenuta “DOVEROSA” e giusta, non verrà mai messa in atto da me se prima non passa attraverso la mia coscienza!
Dopo di che agisco secondo la mia coscienza che è accompagnata dai miei sentimenti e da quella RAGIONE che sa far rispettare i Sentimenti.
Ma sono anche consapevole che di fronte ad una coscienza più Grande della mia coscienza ed a Sentimenti, DOVERI e DESIDERI e DECISIONI più Grandi dei miei, tutto ciò che è passato attraverso la mia coscienza si deve fermare!
Caro Salvatore, in questi lunghi anni di intensi colloqui avuti con tua Cognata Agnese, ho percepito non solo il Suo Grande Affetto verso di me ma anche il Suo desiderio di non voltarmi più al passato e di pensare ai miei figli.
 
Ovviamente non posso fare a meno di apprezzare le preoccupazioni di questa Grande Donna e alle LEZIONI di VITA che con Animo sincero ha saputo darmi.
Il desiderio di Donna Agnese sicuramente “significa” che lasciando il passato ci si mette in una posizione di potere afferrare e vivere meglio il PRESENTE e l’AVVENIRE.
Una cosa è certa, e cioè, tutto quello che mi ha trasmesso questa Nobile Grande Donna, compreso quell’ ONORE che solo Donne particolari sanno AVERE, MANTENERE, DIFENDERE e METTERE IN ATTO, lo trasmetterò alle mie FIGLIE.
Se tutto quello che indegnamente ho ricevuto da Tuo Fratello Paolo, da Tua Cognata, dai Tuoi Nipoti e adesso anche da te, non riuscissi a trasmetterlo alle mie quattro figlie a causa di una mia debolezza sarebbe per me una VERGOGNOSA e TERRIBILE SCONFITTA!!!
Nelle lunghe conversazioni che ho avuto con la Grande Anima di Tuo Fratello Paolo e con Tua Cognata non posso non ricordarmi due Grandi PAROLE che mi hanno detto: “VERITA’”  e “UOMO LIBERO”.
Queste due meravigliose parole fanno parte e sono racchiuse in quel Grande Patrimonio di Valori che stavano dentro e dietro al Tuo Amato Fratello Paolo e che anche a Te Degamente APPARTENGONO!
La Verità rende Liberi è VERO! Ma è anche vero che un diamante sporco e impreganto di carbone non può mai riflettere la propria LUCE!
 
Sono fermanente convinto che un UOMO può essere definitivamente LIBERO solamente dopo aver fatto rispettare la VERITA’ e AMARE ciò che sta dentro e oltre la VERITA’!
La VERITA’ solo dopo essere stata AMATA più di ogni altra cosa, allora si che entra nell’Animo di un UOMO rendendolo LIBERO!
La figlia del RE di TROIA, CASSANDRA diceva la Verità ma non è stata creduta. Nessuno si è mosso in suo favore in quanto la Verità di Cassandra era una Verità di Previsione, di Presagio e quindi senza fondamento.
Solo quell’ UOMO “USATO” e comandato dai CAPI GRECI affinchè convincesse con inganno i Troiani a far entrare il CAVALLO dentro le MURA, sapeva la VERITA’.
Prima di pensare ai miei figli sono consapevole che prima devo Amare la Verità in quanto è stato il precursore e la Base della nascita delle mie FIGLIE.
Solo con questo Profondo Sentimento di Amore verso la Verità posso diventare un UOMO LIBERO e quindi evitare una triste sconfitta!
 
Cosa sarebbero le mie Figlie senza ONORE? Sarebbero come il cibo senza SALE!
Come posso trasmettere e insegnare a queste quattro Creature quel Sentimento d’ONORE che mi fa essere UOMO LIBERO quando poi questo ONORE è inquinato da paura ed egoismo?
Messina Denaro Francesco amava più della sua stessa vita, più di suo figlio Matteo e più di ogni altro affetto o cosa, quell’idea del MALE che ha partorito “COSA NOSTRA” e che ha fatto di essa una forte “ENTITA'” collegandola ad altre ENTITA’.
Messina Denaro Francesco era ben cosciente che solo mettendo in primo piano l’ENTITA’ di Cosa Nostra avrebbe potuto fare di suo figlio Matteo un genio e un grande CAPO.
Matteo Messina Denaro, testimonia suo Padre Francesco Messina Denaro che continua a vivere dentro suo figlio.
 
Al contrario di Messina Denaro Francesco io ho consacrato le mie quattro Figlie a quell’IDEA del BENE dove ci sono racchiuse tutto ciò che il mio AMATO Dr. Paolo BORSELLINO AMAVA, compresa la VERITA’, i VALORI e il CORAGGIO e anche il DOVERE.
E io se non farò il mio DOVERE non mi sento degno di pensare ai miei figli.
Sappi mio stimatissimo Salvatore che se io ho consacrato le mie quattro figlie e la Propria Madre e tutto me stesso a questa NOBILE IDEA del BENE piena di LUCE infinita è stato perchè gli ho CREDUTO!!!
E io vado a morire per ciò che credo!!!
E quindi queste mie figlie e la mia Donna hanno il Sacrosanto diritto di essere amate da me non con Amore egoistico, privo di coraggio, di Valori e di Verità che li renderebbe schiavi di quella IDEA del MALE portandoli alla distruzione fisica e Spirituale.
Le mie figlie hanno il diritto di attingere attraverso di me quella Verità che mi ha reso LIBERO e che io ho il Dovere di trasmettere con Amore altruistico unitamente a Sentimenti di Coraggio e di valori che daranno sicuramente alle mie figlie una solida Base affinchè Esse possano degnamente partecipare alla Gara di questa vita presente come DONNE LIBERE insieme alla LIBERA SOCIETA’ CIVILE e quindi proiettarsi sul futuro e avere come META la VITTORIA FINALE su quell’INFAME IDEA del MALE (che per cognizione diretta ho conosciuto) che tante AMARE LACRIME, SANGUE e DOLORE ha causaro ai figli della Grande e Nobile IDEA del BENE piena di LUCE e di VERITA’.
Sono consapevole che il mio presente di oggi è legato a quel presente ed a quei momenti che ho fatto la mia scelta e dall’incontro che ho avuto con tuo fratello Paolo.
 
Il Dr. Paolo Borsellino ha tolto delle ore preziose alle persone che Amava per dedicarle alla Verità e facendo della Verità lo scopo della Sua Vita.
Io non ho il suo Coraggio ma ho il dovere di far rispettare e difendere la Verità che mi ha reso LIBERO.
Carissimo Salvatore, ciò che continuo a comunicarti ha un solo “FINE”, il mio dovere verso il Dr. Paolo Borsellino e quindi quello di dirti ogni mio pensiero, Sentimento, IDEE e ogni cosa che realmente sono state e sono collegate a quel “Presente” che ho vissuto con tuo Fratello Paolo.
Quel Presente che è e sarà sempre il mio Presente! E non permetterò a nessuno di mettere questo “Presente” nel DIMENTICATOIO .
Al Cuore non si comanda ma ancor di più alla RAGIONE!
 
Ma sono consapevole che a un Cuore e a una RAGIONE più Grande della mia mi devo fermare e UBBIDIRE.
Farò sempre di tutto per dimostrare che dietro ogni mia parola ci sia un riscontro, una realtà.
Qualcuno che continua a dimostrarmi di volermi bene, con le BELLE PAROLE e in modo intelligente e credo con diabolica sottigliezza mi ha dato l’impressione che ha interesse a mettere nel dimenticatoio quel Presente che mi lega a Tuo Fratello Paolo.
 
Questa mia impressione è dovuta a queste parole: “Sono passati molti anni”.
Vorrei tanto far capire a qualcuno il quale con intelligenza sa mettere in atto la RAGIONE che ha insegnato MACCHIAVELLI di non mettere insieme a questa RAGIONE quella SOTTIGLIEZZA DIABOLICA che contribuisce a rafforzare l’IDEA del MALE.
Mi posso permettere di dire a qualcuno che vuole apparire come Paladino di Francia, facendo credere di essere all’altezza di saper combattere il MALE, che il frutto non nasce con le BELLE PAROLE ma nasce e si matura con una forte e DETERMINATA AZIONE.
Vogliono dimostratre chissà che cosa ma in realtà cercano il loro interesse! Tutti i frutti non sono uguali, ci sono FRUTTI che saziano solo il CORPO e ci sono frutti che saziano sia il Corpo che lo Spirito.
Le Belle Azioni di chi ha in mano i “SEMI” del Dr. Paolo Borsellino non devono essere egoistiche da saziare solo il Corpo ma devono essere ALTRUISTE e pieni di LEALTA’ e coraggio, per così SAZIARE CORPO e SPIRITO. Se c’è da andare che si vada BENE.
L’AZIONE più deplorevole e meschina è quella TIEPIDA, quella che non è nè fredda nè calda! Quella Società Civile a cui il Dr. Paolo Borsellino era DEVOTO e con Fedeltà Serviva deve ben sapere che quegli uomini dei “POTERI OCCULTI” degli anni 80-90 che facevano parte delle Istituzioni (comprese quelle Religiose) hannoi lasciato degli EREDI.
Questi EREDI comntinuano a portare avanti ciò che hanno ereditato!
Sicuramente come allora quando il carnefice andava al FUNERALE della VITTIMA anche oggi si fa la stessa cosa.
Ci sono tante Associazioni che sono schierate apertamente contro la MAFIA, e non solo Mafia, che continuano ancora tutt’oggi a ricordare, a difendere e a onorare le Vittime delle stragi, e sono anche consapevoli del rischio che corrono (come ad esempio Giorgio Bongiovanni).
Ma qualcuno non dovrebbe dimenticare che anche il carnefice sa piangere, è bravissimo a saper dimostrare un falso dolore e che gli EREDI dei CARNEFICI sanno anche schierarsi apertamente a ricordare con inganno e ipocrisia le vittime di questo MALE OSCURO!
Anzi in certi casi dimostrano di essere più bravi di chi veramente combatte con lealtà.
Chi ha erditato “forza e potere” a sua insaputa, se vuole essere veramente leale, per prima cosa non deve mai onorare e difendere quel NEGATIVO che l’ha creato e deve rendersi consapevole che la GUERRA non si fa come la faceva DON CHISCIOTTE.
Una volta l’ex Sindaco di CASTELVETRANO PUPILLO e DELFINO di Francesco Messina Denaro (Vaccarino n.d.r.) mi disse queste parole:
“La FORZA dell’ ANTICA ROMA e le conquiste dei Romani era dovuta esclusivamente all’ “IDEA” di ROMA. ROMA era un’ IDEA ! Sappi Caro ENZUCCIO che l’idea a cui noi apparteniamo è più forte dell’ IDEA di ROMA e in questa SUBLIME e POTENTE IDEA c’e’ racchiusa la nostra ENTITA’ insieme ad altre ENTITA’.”
Carissimo Salvatore, per vincere questa IDEA del Male si devono attaccare gli EREDI di questa IDEA che li fa essere forti e colpirli nel Cuore!
Mio Stimatissimo, devi anche sapere che l’Affetto particolare che il Tuo Amato Fratello nutriva per me è nato e si è rafforzato solo dopo aver toccato con le Sue Mani la mia lealtà verso di Lui e facendoci trovare prove e riscontri di certi “MISTERI” che per Lui erano più importanti di quella Sua Vita che io cercavo di salvargli.
Dopo di che ha fatto venire a S.E. L’Alto Commissario Finocchiaro mettendomi al sicuro nelle mani di questi e quindi salvandomi la VITA!!!
La Società Civile non deve sapere solo i rapporti d’affetto e gli Abbracci tra me e il Dr. Borsellino ma deve essere al corrente della SUA PROFESSIONALITA’ e di tutte le altre cose che hanno fatto paura e continuano a fare paura tenendoli chiusi negli Armadi.
 
Il Dr. Borsellino era in possesso di VERITA’ scomode, di Verità a cui tanti si devono vergognare per averlo lasciato solo al suo DESTINO.
 
Mi rivolgo soprattutto a quelle persone della Società Civile che anche se non COLLUSI con nessuna di queste ENTITA’ malefiche non hanno avuto il Coraggio di fare un passo avanti per così blindare e difendere la Vita e il Corpo Fisico del Dr. Borsellino.
I primi mesi del 1992 in Corte d’Assise d’Appello di Palermo dove si procedeva contro Nitto Santapaola e Mariano Agate per l’omicidio del Sindaco di Castelvetrano Vito Lipari dissi apertamente che il Dr. Borsellino doveva morire con un fucile di precisione o con un’auto bomba e che questo piano era stato organizzato da Messina Denaro Francesco.
 
Di questa morte annunciata la televisione di Stato ne ha parlato ampiamnente!
Quel PENTITO a “META'” di GIUFFRE’ ha confermato ciò che io dissi in Corte D’Assise di Palermo al Presidente BARRECA.
Ma per quanto riguarda ciò che va oltre “COSA NOSTRA” il Collaboratore di Giustizia Giuffrè ha paura di parlare!!!
Ripeto il Dr. Paolo Borsellino come Magistrato non era secondo a nessuno, la sua UMILTA’ da vero CRISTIANO lo faceva apparire SECONDO al Suo Amico Falcone ma in realtà la Sua Professionalità era tale che ha fatto si da accelerare la Sua Morte!
Nell’Autunno del 1991, quando il Dr. Borsellino era Procuratore a Marsala il mio Capo Assoluto Messina Denaro Francesco mi ha detto queste parole: “Di questo BORSALINO (così lo chiamava) non deve rimanere niente, neanche le sue IDEE, DEVE ANDARE nel DIMENTICATOIO. Lui deve morire e basta! Lui non deve morire solo per il danno che ha causato a “Cosa NOSTRA”, per questo si era deciso di aspettare il momento giusto, ma Lui deve morire subito in quanto non gli si deve dare la possibilità di causare un danno irreparabile verso il cuore di “Cosa Nostra” e verso il Cuore dei nostri fratelli alleati. Caro ENZUCCIO, da informazioni sicure si è venuto a conoscenza che questo Borsalino sta costruendo una solida BASE con appoggi personali e segreti e dopo di chè con il Suo Sostituto ‘Ingroia’ “ (Salvatore, per la sicurezza del Dr. Ingroia il Dr. Borsellino non voleva che io dicessi a verbale il nome Ingroia) “che gli sta a Cuore e che ne vuole fare il Suo braccio destro attaccherà come un PAZZO! Dobbiamo distruggerlo!”
 
Dopo aver ascoltato queste parole ho percepito e sono sicurissimo che chi ha ordinato a Messina Denaro Francesco di organizzare il piano per uccidere il tuo Amato Fratello gli ha anche manifestato la preoccupazione e la paura che questo piano fallisse. Tanto è vero che per mettersi al sicuro il Messina Denaro Francesco ha organizzato non uno ma due piani per ucciderlo affinchè sia nell’uno che nell’altro, non possa avere scampo! Doveva morire o col fucile di Precisione o con l’autobomba.
In quella cella d’isolamento in cui c’era in me un grande travaglio interiore e prima che io mi decidessi di chiamare il Dr. Borsellino, ho capito che questa Forza del Male che mi aveva PLASMATO fin dalla Giovinezza ha mostrato tutta la sua debolezza e Vigliaccheria davanti alla Professionalità e al coraggio del Dr. Borsellino dimostrando paura che li ha resi davanti ai miei occhi non invincibili come mi avevano fatto credere, ma VULNERABILI!!!
Ed io Vincenzo Calcara, che credevo a questa forza del Male ed ero pronto a morire per essa, non potevo non unirmi ad un UOMO coraggioso con il quale avevamo in comune una sola cosa, LA MORTE!!!
 
 
Vincenzo Calcara
 
P.S. Per quanto concerne le ENTITA’ collegate a Cosa Nostra, ne ho parlato ampiamente al Dr. Luca TESCAROLI presso la Procura di ROMA.

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3 Comments

  1. […] A tal proposito, chi scrive, ricorda come durante telefonate intercorse con Vincenzo Calcara, ebbe a chiedere per quale motivo non disse subito che a “capo di cosa nostra” nella provincia di Trapani c’era Francesco Messina Denaro e per quale altra ragione non volle mai fare il nome di Matteo Messina Denaro, che pure ben conosceva essendo quasi coetanei e abitando nello stesso quartiere e avendo narrato dei loro rapporti fin da ragazzi nel libro dal titolo “Dai memoriali di Vincenzo Calcara – Le cinque entità rivelate a Paolo Borsellino”, scritto dalla giornalista Simona Mazza, che raccolse le testimonianze dell’ex pentito (analoghe testimonianze, sono pubblicate sul sito 19luglio1992). […]

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