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Lettera di Stefania Salvati

Pubblico la lettera della professoressa Stefania Salvati, insegnante di lingue nella IV A del Liceo Linguiistico di Tivoli che ci parla, nel loro blog, della sua classe e in particolare di due sue alunne, Martina, che già conosciamo, Eleonora, che speriamo di conoscere presto, e di Giulia, la sorellina di Martina che fa parte anche lei delle nostre amiche
Non aggiungo molte parole alle sue,è sufficiente la sua lettera, voglio solo dire che io credo che questa strana alchimia di cui ci parla, e che ha fatto sì che la sua clase sia così piena di alunne come quelle che ci descrive, abbia il suo stesso nome : Stefania Salvati

Ci siamo anche noi
 

Carissimi, sono una professoressa di Inglese in un Liceo Linguistico di Tivoli in provincia di Roma, per essere più precisa sono l’insegnante di Eleonora e Martina e le voglio ringraziare, perché grazie al blog che loro hanno creato ho la possibilità di essere ascoltata da qualcuno. 

La storia che voglio raccontarvi non riguarda me direttamente, ma proprio una di loro, scrivo perché tramite le mie parole vorrei dar voce a quel popolo sommerso e silenzioso di giovani, quelle giovani menti pulite, oneste, sincere, aperte, piene di alti ideali e valori, mosche bianche che però esistono e ci sono, anche se purtroppo di loro non si parla mai.
Vorrei che qualcuno parlasse della storia di Martina, 18 anni, della sua sorellina Giulia, 13 anni, e di Salvatore Borsellino che è diventato loro amico.
Quando si parla di scuola, si parla sempre della parte malata, delle mele marce, si parla della scuola fatta di professori pedofili, depressi, assenteisti, ignoranti, apatici e rassegnati, non aggiornati, si parla di bullismo, teppismo, mancanza di ideali e valori, di giovani alla deriva, di violenza, di tossicodipendenza, microcriminalità, diseducazione e maleducazione.
La scuola, come altre istituzioni, rispecchia il malessere che c’è nella società, i nostri alunni sono il risultato di un disagio che nasce nelle famiglie, creato ed accentuato dalla società e noi, nelle scuole superiori, raccogliamo tutti i nodi di questo enorme pettine che tritura tutto.
Mi piacerebbe che ogni tanto qualcuno parlasse anche della scuola fatta da insegnanti sottopagati e precari, pendolari da decenni, che quasi per missione ritengono che la scuola possa ancora essere educativa e formativa e non solo nozionistica, che credono nei giovani e danno loro fiducia e li educano al rispetto, alla tolleranza, alla giustizia, alla cultura della pace, della democrazia, dell’integrazione.
Comunque, vorrei limitarmi a raccontarle i fatti, poi deciderete voi se la storia è degna di attenzione.
Sono da quattro anni l’insegnante di inglese di una meravigliosa classe di un liceo linguistico statale composta da alunne che per una strana alchimia di fattori risultano essere particolarmente capaci nella mia materia, e non solo, ciò che conta è che sono ragazze umanamente valide ed apprezzabili, intelligenti, aperte, critiche.
In particolare ci sono due ragazze Martina ed Eleonora con le quali fin dal secondo anno si è creato un rapporto più stretto dovuto al fatto che fuori dalla classe, durante la ricreazione, dopo le lezioni e in ogni ritaglio di tempo libero mi cercano per parlare di grandi ideali, di sogni nel cassetto ma anche di società, politica, giustizia, e per commentare insieme eventi e fatti di attualità e cronaca.
Vi sembrerà strano ma è veramente piacevole parlare con loro, leggono, si informano, conoscono episodi e fatti politici avvenuti anche prima che loro nascessero, hanno una proprietà di linguaggio e di argomentazione davvero sorprendente valutando la loro età:18 anni ora, ma 15 all’epoca in cui è nato il feeling .
Vi riuscirà difficile crederlo, ma invece di andare in visibilio per veline, tronisti e bulli e pupe , le loro trasmissioni preferite sono i dibattiti politici e di informazione, reportage e servizi vari e se non possono vederli, li registrano!
Il loro sogno è di essere invitate ad esprimere le loro idee in uno di questi dibattiti.
Ma il vero grande sogno di Martina, è quello di fare il magistrato, i suoi modelli e punti di riferimento sono Borsellino e Falcone e crede che la sua missione sia quella di promuovere la giustizia, di sconfiggere la mafia, l’oscurantismo e la corruzione.
Eleonora invece vuole fare politica attiva e diventare un giorno una Parlamentare, per cambiare le cose che non le piacciono, il suo mito è Di Pietro.
Entrambe “idolatrano” il giornalista Marco Travaglio e hanno letto tutti i suoi libri e articoli e scaricano da you tube i suoi interventi dibattiti e conferenze.
Martina in particolare scarica da internet e studia tutti gli atti e archiviazioni di processi famosi.
No, non sono dei mostri, sono due dolcissime ed adorabili ragazze e due gran belle menti e personalità e io sono orgogliosa di essere la loro insegnante e che abbiano scelto me per essere la loro interlocutrice e confidente.
Un giorno Martina, per dare sfogo alla sua rabbia ed indignazione per tutte le cose che vede andare storte nel nostro paese, si mette al computer e scrive una lettera idealmente indirizzata a Borsellino e a lui si rivolge direttamente chiamandolo col suo nome di battesimo: Paolo.
In questa lettera esprime cosa pensa oggi una ragazza della sua età, con i suoi ideali e valori, il tutto in modo semplice e toccante.
La sorellina di 13 anni (Giulia) l’ha trovata tra i files del computer, l’ha letta, si è commossa e, sapendo la dedizione ed ammirazione che la sorella ha per la figura di Paolo Borsellino, è riuscita a trovare su internet l’ e-mail del fratello di Borsellino: Salvatore e gliel’ha inviata.
Salvatore, che è molto impegnato a portare avanti gli ideali del fratello in giro per le scuole d’Italia e ama parlare con i giovani, è rimasto molto colpito da questa lettera ed ha subito risposto alla sua e-mail, ha voluto il suo numero di cellulare e le ha telefonato, da allora in poi è nato tra loro un rapporto amicale e speciale, si sentono, si telefonano, si scambiano e-mail, e…..ogni volta che Salvatore inizia un discorso rivolto ai giovani o a conclusione di un suo intervento legge sempre la lettera di Martina.
Salvatore Borsellino ha da poco aperto un sito
www.19luglio1992.com dove ha pubblicato la lettera a Paolo scritta da Martina e l’ha invitata a scrivere altre lettere da inserire sul sito insieme ad altri ragazzi che lo frequentano.
Inutile dire che Martina è al settimo cielo e io non posso che gioire con lei per questa gratificazione, ma non mi basta, vorrei fare di più, vorrei che tutti sapessero che la scuola italiana è anche la scuola di tutte le Martine, Eleonore, Giulie, di tutte le ragazze della IV A linguistica e di tante altre come loro che però non hanno voce perché forse è più comodo che restino nell’ombra perché la gioventù critica, intelligente, attiva, colta ed impegnata, può dar fastidio e può diventare scomoda, perché sono giovani che hanno mezzi e capacità per criticare il sistema che li ingloba…… e allora….. forse è più comodo continuare a parlare dello sbando della scuola italiana e dei giovani violenti perché fanno notizia, invece di lodare questa silenziosa, pacifica, impegnata normalità fatta di ragazze come queste!
Vi ringrazio per l’attenzione e vi saluto con cordialità e affetto.
Stefania Salvati

 

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