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Lettera di Rodolfo del 12 Aprile 2008

L’intervista di Paolo Borsellino e l’ignoranza di alcuni giornalisti

Carissimo Salvatore,

mi chiamo Rodolfo e vivo a Udine.
Ho conosciuto il tuo sito fin dal giorno della sua nascita e per questo devo ringraziare il blog che Corrias Gomez e Travaglio che lo hanno segnalato.
Non ne so molto di Mafia e grazie al tuo impegno ho imparato a conoscere molti dettagli che in una società come quella odierna italiana purtroppo spesso ci sfuggono (o ce li fanno sfuggire). Uno di questi è l’intervista di Paolo Borsellino fatta da Moscardo e Calvi. 
Ebbene, mi ha commosso vedere come un uomo della statura di Paolo potesse affrontare il suo lavoro con una dedizione tale da affrontare anche le istituzioni quando queste fossero colluse con la Mafia; tutto ciò mi ha aperto gli occhi su tante cose e su come veramente da tempo non ci si possa fidare di nessuno, nemmeno di chi ci dovrebbe proteggere, come lo Stato.
In seguito ho continuato a frequentare il tuo sito ogni giorno e ad approfondire assieme a tutti voi questo argomento, seguendo tutte le vicende che si sono accavallate ultimamente, come ad esempio quella che riguarda le indagini sull’agenda rossa ed il maresciallo Arcangioli.
Non mi sono mai registrato al sito, fino ad oggi. Non chiedermi perché non l’ho fatto prima, ma ti dirò perché l’ho fatto adesso.
Ho letto un ”appunto” di Filippo Facci (pubblicato sul Giornale dell’11 aprile, come documentato sulla vostra rassegna stampa), in cui veniva attaccato Marco Travaglio, tacciato di “falsario” e “disinformato”; Facci risponde ad un’articolo in cui il suo collega torinese, in seguito alle ultime dichiarazioni di Dell’Utri riguardo a Mangano, citava la famosa intervista di Paolo, affermando l’esistenza di una telefonata tra lo stalliere ed il braccio destro di Berlusconi in riferimento ad un loro traffico di droga (da essi chiamata “cavalli”).
Ebbene, Facci afferma che la telefonata a cui si riferiva Borsellino in realtà era tra Mangano ed “un membro della famiglia Inzerillo” e che lo smercio riguardava “effettivamente dei cavalli, non dei cavalli per mascherare gli stupefacenti”.
Terminata la lettura dell’articolo, mi sono rivisto l’intervista  (su youtube) e ho notato due cose:
 

1) Travaglio è stato preciso nel suo intervento;
2) Filippo Facci ha travisato e storpiato le parole di Borsellino

E per questo riporto proprio il passaggio dell’intervista che Travaglio aveva citato (anche se so che la conosci meglio di chiunque altro)
 
 
G: Perché c’è, se ricordo bene nell’inchiesta della San Valentino un’intercettazione tra lui e Marcello Dell’Utri, in cui si parla di cavalli…
B: Beh, nella conversazione inserita nel maxiprocesso, se non piglio errori, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo. Quindi non credo che potesse trattarsi effettivamente di cavalli. Se qualcuno mi deve recapitare due cavalli, me li recapita all’ippodromo, o comunque al maneggio. Non certamente dentro l’albergo…
 
 
Ora io non so dove Filippo Facci abbia recepito l’intervista, forse sul sito di Rainews24 (che è quella riportata dall’Espresso e da cui è nato un dibatto negli ultimi tempi…) http://www.rainews24.rai.it/ran24/speciali/borsellino_new/espre.htm, ma si tratta di una trascrizione che non collima con l’intervista vera e propria che si può trovare su youtube.
In ogni caso spero che Facci abbia agito in buona fede, e che non abbia utilizzato a sproposito le parole di un uomo nobile ed eroico come Borsellino per il semplice piacere di creare uno stupido conflitto con un suo collega: oggigiorno siamo già troppo delusi per gli elogi ai boss mafiosi e gli attacchi a giornalisti che non possono difendersi per il semplice fatto che non ci sono più.
 
 
Un saluto a tutti
 

Rodolfo

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