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Lettera da Giovanna Maggiani Chelli

Pubblico la lettera ricevuta dalla Sig.ra Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Via dei Georgofili, con le cui parole concordo pienamente.  La signora Maggiani Chelli e la Sua associazione sono tra le poche voci limpide di questo nostro disgraziato paese e sempre tra le prime a levarsi nelle occasioni, purtroppo così frequenti, in cui in Italia vengono vilipese la Costituzione, la Giustizia e tutti quei valori, eredità dei martiri della Resistenza, sui quali è fondata la nostra Costituzione, gli attentati alla quale sono sempre più frequenti e mirati. Questo a fronte di un’opinione pubblica non più soltanto indifferente ma ormai assuefatta.


Gentilissimo Dr. Borsellino,
La ringrazio molto, è un pezzo vero, lucido e come sempre sentiamo viva quella speranza di verità che come dice l’avv. Ammannato di parte civile nel nostro processo per le stragi del 1993 , “sarà gridata dai tetti”.
Abbiamo fatta nostra questa frase perchè fortemente vogliamo che sia così.
Quell’ignobile trattativa, che ancora oggi si respira in buona parte della politica italiana, è un incubo per tutti noi.
Devono smetterla di trattare con la mafia , ma troppi favori hanno avuto da organizzazioni criminali ancora oggi pericolosissime, e la trattativa va avanti e sempre sulla pelle dei più deboli, come è avvenuto in via dei Georgofili il 27 Maggio 1993.
Ma quel che è peggio è che i Magistrati e le Istituzioni  disposte a battersi per la verità sulle stragi del 1993 e la morte del Giudice Borsellino, sono ormai pochi e isolati, come poche sono le Associazioni che davvero vogliono la verità sugli eventi stragisti più recenti, quegli eventi che hanno segnato i destini di questi ultimi 15 anni di storia d’Italia.
Si preferisce inseguire chimere politiche ed economiche, che poi in questo Paese sono la stessa cosa.

Sembra quasi che pretendere quella verità su quelle maledette stragi,  sia una pia illusione dei familiari delle vittime, i quali peraltro sono ritenuti coloro che nulla sanno e che rimestando nel fango dell’Italia collusa con la mafia,  altro non facciano se non sbagliare sempre.
Ci saranno prima o poi delle Istituzioni illuminate che daranno il via affinchè quel “tetto” di cui parlava Gabriele Chelazzi, sia posato su quella “casa” che lui aveva iniziato a costruire con le “solide fondamenta” che è stato il processo per le stragi del 1993 a Firenze .
Casa, che poi non è più stata completata neppure di quelle solide mura che lui aveva iniziato ad edificare poco prima di morire.
Sono in tanti in questo Paese a sapere la verità sulle stragi del 1993 e la morte di Suo fratello, ma sono troppo vigliacchi , e se la prendono ogni giorno con noi che resistiamo.
Le Associazioni dei familiari delle vittime non  dovrebbero esistere si dice, mi si dica se così fosse  chi parlerebbe di mafia in questo Paese.  


Cordiali saluti

Giovanna Maggiani Chelli
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili 

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