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Lettera da Calogero D´Alessandria


Egregio dr Borsellino,

sono un giovane ricercatore che l´anno scorso ha lasciato l´Italia, alla volta della cittá di Monaco di Baviera, per poter continuare ad esercitare la professione che amo e per la quale ho speso parte della mia giovinezza su libri e vari laboratori.
Seguo con interesse gli articoli e le notizie che vengono giornalmente pubblicati sul sito 19luglio1992, questo perché porto ancora dentro il cuore e nei ricordi il giorno in cui Giovanni Falcone fu ucciso sulla autostrada di Capaci.
Ero presente a Palermo in quel pomeriggio afoso in cui moriva la Prima Repubblica e cominciava il declino della Democrazia in Italia.
Sí perché oggi non riesco piú a rispecchiarmi nel mio paese ormai trasformato in un palcoscenico per gente dal passato fosco e losco che siede sugli scranni del Parlamento, dopo aver esautorato il Popolo Italiano della sua sovranitá nell´eleggere chi deve rappresentarlo.
Seguo con la tristezza nel cuore le esternazioni di un Presidente del Consiglio che ha trasformato l´Italia in un suo “possedimento” da poter gestire come meglio crede, grazie anche al compiacente assoggettamento di una classe giornalistica che ha dimenticato il suo vero ruolo di “cane da guardia” della Politica e della Societá tutta.
Mi disgusta pensare che un senatore della Repubblica come Marcello Dell´Utri possa dire che “la Lotta Antimafia costa troppo e che Mussolini era un grande statista che va rivalutato”. 
Certo, secondo il senatore Dell´Utri la lotta alla mafia non deve essere una prioritá per lo Stato Italiano, sarebbe come un uomo che si taglia da solo un braccio, visto che ormai é assodato il connubbio tra aree estese dello Stato e della Politica con Cosa Nostra.
Ma mi chiedo, come possono gli Italiani essere caduti cosí in basso e essere divenuti cosí “ignoranti” nel non saper riconoscere che dei disonesti stanno uccidendo la nostra Democrazia, la nostra Libertá e la Giustizia che deve essere libera di fare domande e inchieste anche quando, e a maggior ragione, queste interessano personaggi politici?
Certe volte mi vergogno di essere italiano, e siciliano ancor di piú.
C´é stato un tempo in cui eravamo il faro che illuminava con la luce dell´arte, della letteratura, dell´architettura, delle scienze la mente degli uomini in europa e fuori dell´europa.
Ora siamo divenuti, grazie anche all´intelligentissimo Berlusconi e ai suoi dipendenti e veline di governo, il popolo zimbello dell´Europa e abbiamo perso tutta la credibilitá che avevamo faticosamente costruito nel dopo guerra.
La seguo sempre con interesse, leggendo dei suoi interventi nei vari seminari e incontri dove lei é invitato a parlare di legalitá e dell´esempio che suo fratello Paolo e il giudice Falcone hanno lasciato a tutti noi.
Ma come fare, mi chiedo, ad estirpare dal Parlamento la “mala pianta” della mafia e della connivenza con essa che tutti i politici fanno fatica ad allontanare da loro, perché troppo importante é mantenere il potere?
Stanno uccidendo il nostro Paese, che hanno ridato in mano ad un egocentrico, borioso e schizzofrenico, che con i soldi dei mafiosi s´é creato dal nulla e che adesso quei mafiosi sta ripagando mettendone alcuni addirittura in Senato o in Parlamento.

Spero di non averla disturbata con questa mia e-mail, ma volevo solo farle sapere che porto nel cuore e nella mente la memoria e l´insegnamento di suo fratello, un patrimonio per tutti gli Italiani onesti.

Cordiali saluti

Calogero D´Alessandria

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