Il Gruppo Agende Rosse Modena Mauro Rostagno, impegnato da anni a seguire il Processo Aemilia nonchè tutti gli altri procedimenti penali da esso scaturiti, prende atto delle dichiarazioni del candidato sindaco a Cutro Dott. Ceraso relativamente alla volontà di “difendere i cittadini onesti cutresi a cui sono negati i certificati antimafia nei tavoli istituzionali“.
Ci preme ricordare a colui che si candida a guidare la Comunità cutrese che le Prefetture del nostro territorio non emettono provvedimenti interdittivi a seconda di presunte discriminazioni o a causa di semplici e lontane parentele e che fior di aziende emiliane hanno ricevuto analogo provvedimento. L’interdittiva antimafia nasce dopo un lungo percorso di indagine ed analisi dell’azienda richiedente al fine di bloccare ma anche prevenire l’infiltrazione mafiosa e non si può semplificare o ridurre la portata di un provvedimento amministrativo così importante legandolo a lontane parentele. La ndrangheta come altre associazioni mafiose si nutre di legami, di parentele, di frequentazioni amichevoli, di rapporti lavorativi e dall’analisi di provvedimenti interdittivi che resistono sia nei ricorsi al TAR che al Consiglio di Stato si evince sempre quanto possa essere permeabile la data azienda.
Purtroppo, similare difesa delle aziende cutresi interdette ci ricorda il periodo 2010- 2014, dove vari condannati in via definitiva per associazione mafiosa risultavano proprio coloro che pressavano politica e istituzioni ai fini di allargare le maglie della giustizia amministrativa ed inserirsi nell’economia legale dei pubblici appalti. La comunità cutrese sana, che lavora ed è ben inserita nel nostro territorio non ha bisogno di nessuna difesa d’ufficio in quanto è assolutamente in grado di rappresentare sè stessa ogni giorno con i fatti, non con le parole, che spesso quando si parla di mafia, vengono spazzate via da un semplice vento.
Comments are closed.