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Bruno Contrada: no a revisione processo – 6/11/2008

6 novembre 2008

RomaLa vicenda giudiziaria dell’ex numero due del Sisde Bruno Contrada non ha nulla a che vedere con i procedimenti a carico del senatore a vita Giulio Andreotti e del magistrato di Cassazione Corrado Carnevale.

Per questo l’ex ‘superpoliziotto’ non può invocare la revisione del processo per concorso esterno in associazione mafiosa, conclusosi con la condanna definitiva a dieci anni di reclusione, facendo riferimento alla “contraddittorietà ” dei verdetti di assoluzione e condanna per i due imputati ‘eccellenti’. Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni,depositate oggi,della sentenza con la quale lo scorso 7 ottobre i supremi giudici hanno detto ‘no’ all’istanza di revisione presentata da Contrada. Per la Cassazione “non sussiste alcuna inconciliabilità fra le pronunce assolutorie concernenti Carnevale ed Andreotti e quella di condanna inerente il Contrada”.

“E’ agevole rimarcare – prosegue Piazza Cavour con la sentenza 41372 – che i fatti costituenti oggetto dei giudizi a carico di Carnevale ed Andreotti sono diversi da quelli stabiliti nel procedimento Contrada”. Con riferimento alla inattendibilità dei pentiti sostenuta da Contrada, la Cassazione rileva che “la pronuncia di condanna si fonda, oltre che sulle dichiarazioni dei collaboranti, su prove di segno e natura diversa, analiticamente enunciati”. Insomma, il verdetto di colpevolezza è “supportato da un compendio probatorio ampio, complesso e concordante”, dice la Cassazione. Per queste ragioni la Quinta sezione penale del ‘Palazzaccio’ ha bocciato il ricorso di Contrada, che è stato anche capo della squadra mobile di Palermo ed è accusato di aver coperto la latitanza dei boss mafiosi fornendo loro informazioni riservate, condannandolo anche al pagamento delle spese di giustizia.

Fonte: ANSA e Antimafiaduemila

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