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CSM archivia il fascicolo sui depistaggi di Via D’amelio

Nino Di Matteo

Apprendiamo con preoccupazione che il CSM sta per archiviare il fascicolo sui depistaggi  di via D’Amelio dopo aver audito i soli Dott. Antonino Di Matteo (che peraltro già aveva fornito ampie spiegazioni in altre sedi), Anna Maria Palma e Carmelo Petralia. Se, come afferma l’Ansa, la ragione sta nell’inutilità, visto il lungo tempo trascorso, di “sanzionare” eventuali magistrati con un trasferimento, ci chiediamo per quale motivo si sia aperto il fascicolo in prima istanza. Se, invece, per sposare il principio della ricerca della verità, si è scelto di aprire simbolicamente un’inchiesta, ci chiediamo per quale motivo, da questa inchiesta, siano stati esclusi i Pm che hanno preso a verbale Vincenzo Scarantino negli anni in cui sarebbe iniziato il depistaggio, come scrive la sentenza del processo Borsellino Quater di primo grado, la dottoressa Ilda Boccassini, il dottor Paolo Giordano, il dottor Fausto Cardella e il dottor Roerto Saieva.

Aprire un fascicolo, da parte del CSM, per ascoltare solo alcuni magistrati, ci appare incomprensibile e fa sembrare, quelle scelte isolate, delle audizioni “ad personam”. In particolare quella del Pm Antonino Di Matteo che, a leggere le notizie di stampa, sembra essere stato l’unico magistrato ad aver trattato il caso del falso pentito Vincenzo Scarantino, quando è un dato di fatto che la sua entrata nel pool che indagava su Via D’Amelio avvenne nel novembre del 1994, quando Scarantino aveva già verbalizzato tutte le dichiarazioni calunniatorie che saranno poi svelate da Gaspare Spatuzza.

Movimento delle Agende Rosse

 

(ANSA) – PALERMO, 13 FEB – La prima commissione del Csm si appresta ad archiviare il fascicolo sui depistaggi nell’inchiesta sulla strage in cui fu ucciso Paolo Borsellino.
    La scelta di chiudere il caso sarebbe dovuta al lungo tempo trascorso che toglierebbe efficacia all’unico strumento in mano al Csm: il trasferimento di magistrati per incompatibilità ambientale. Alcuni di quelli ipoteticamente coinvolti non ci sono più o prestano servizio in altre sedi e in altri ruoli.
    L’unico magistrato ascoltato dal Csm è stato Nino Di Matteo. Non saranno invece sentiti gli altri che si erano occupati delle dichiarazioni del falso pentito Vincenzo Scarantino e cioè Fausto Cardella, Francesco Paolo Giordano, Roberto Saieva e Ilda Boccassini. Improntata ad amarezza la reazione di Fiammetta Borsellino: “Non saremmo arrivati a questo punto se ci fosse stata un’azione tempestiva e come atto dovuto. Ora l’archiviazione è una scelta conseguente”.

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