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Vicinanza a Fabio Repici per le minacce ricevute da Rosario Cattafi

24 ottobre 2013. Vogliamo denunciare due episodi di estrema gravità che sono accaduti giovedì 17 ottobre 2013 a Messina durante una delle ultime udienze del processo con rito abbreviato ai vertici della mafia di Barcellona Pozzo di Gotto. Si tratta di un procedimento penale che è scaturito dall’indagine ‘Gotha 3’ e che vede Rosario Pio Cattafi, identificato dalla procura distrettuale messinese e dal GIP Massimiliano Micali quale esponente di vertice della famiglia mafiosa di Barcellona, imputato per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e calunnia.

Il primo episodio fa riferimento a quanto accaduto prima che l’udienza avesse inizio: l’avvocato Alessandro Cattafi si è presentato in aula come sostituto dell’avvocato Ettore Barcellona, difensore del Centro Pio La Torre, parte civile. Omonimo dell’imputato? No, il figlio. Il giudice ovviamente ha rilevato l’incompatibilità dell’avvocato Cattafi, non solo figlio dell’imputato ma anche difensore di un altro imputato nello stesso processo. Il Centro Pio La Torre ha comunicato che la delega in bianco sarebbe stata illecitamente sottratta in udienza da Cattafi e da questi riempita e consegnata al cancelliere. Rimane ‘il gravissimo oltraggio alla memoria di un uomo come Pio La Torre’, come ha sottolineato Sonia Alfano, parte civile nel processo in qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia.

Ma c’è un episodio ancora più grave, un fatto che ci riporta indietro di quasi trent’anni, alle gelide frasi pronunciate da alcuni degli imputati durante il maxi-processo di Palermo a Cosa Nostra. All’interno delle dichiarazioni spontanee rilasciate in udienza a Messina, l’imputato Rosario Pio Cattafi ha pronunciato queste affermazioni: “Avrei dovuto prendere a schiaffi l’avvocato Fabio Repici, mi pento di non averlo fatto … auguro con tutto il cuore all’avvocato Repici di subire tutto quello che ha fatto subire ad altri”.

Per capire l’estrema gravità della situazione, è necessario ricordare lo spessore criminale di Rosario Pio Cattafi.

Cattafi, oltre ad essere imputato nel processo ‘Gotha 3’ per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso con l’aggravante di aver promosso e diretto l’organizzazione mafiosa barcellonese, è pregiudicato per i reati di lesioni (è stato riconosciuto colpevole di aver aggredito brutalmente a Messina nel dicembre 1971 cinque studenti universitari in concorso con Pietro Rampulla che sarà l’artificiere della strage di Capaci), porto e detenzione abusivi di arma (fu condannato per aver detenuto un mitra Sten dal quale venne esplosa una sventagliata all’interno della Casa dello studente di Messina nella notte tra il 27 ed il 28 aprile 1973), di cessione di sostanze stupefacenti e di calunnia.

Cattafi fu testimone di nozze del boss barcellonese Giuseppe Gullotti, il quale, oltre ad essere stato condannato a trent’anni di reclusione come mandante dell’omicidio del giornalista Beppe Alfano, è stato colui che ha fornito, secondo il pentito Giovanni Brusca, il telecomando della bomba che fece saltare in aria l’autostrada a Capaci il 23 maggio 1992.

Hanno fatto il nome di Cattafi diversi collaboratori di giustizia tra cui Maurizio Avola (killer prediletto di Benedetto ‘Nitto’ Santapaola), Angelo Epaminonda (uno dei primi collaboratori a Milano), Federico Corniglia, Giuseppe Chiofalo (boss messinese, uno dei principali testimoni del maxi-processo “Mare nostrum”), Angelo Siino (“ministro dei lavori pubblici” di Salvatore ‘Totò’ Riina, per il quale si occupava di appalti), Carmelo Bisognano, Umberto Di Fazio, Eugenio Sturiale e Giuseppe Mirabile. Questi collaboratori hanno rilasciato dichiarazioni sui rapporti intercorsi nel tempo tra Cattafi e Nitto Santapaola, Stefano Bontate, Piddu Madonia e Totò Riina. Dagli accertamenti di polizia giudiziaria sono inoltre emersi legami tra Cattafi ed ambienti della destra eversiva e degli apparati di sicurezza.

Attualmente Cattafi è detenuto al regime carcerario previsto dall’art. 41-bis dell’ordinamento penitenziario in seguito ad un provvedimento di custodia cautelare emesso dall’Autorità Giudiziaria di Messina il 24 luglio 2012. Il regime carcerario 41-bis è una misura che è applicata dal ministero della Giustizia, su richiesta delle procure, per detenuti accusati o condannati per reati particolarmente gravi quali associazione a delinquere di stampo mafioso, terrorismo ed eversione.

 

Il destinatario delle frasi pronunciate da Rosario Pio Cattafi e sopra riportate, invece, è Fabio Repici, avvocato che ha attentamente approfondito e messo in luce le dinamiche della famiglia mafiosa di Barcellona in qualità di legale di Sonia Alfano (figlia del giornalista Beppe Alfano), di Piero Campagna (fratello di Graziella Campagna, giovane vittima di mafia), della famiglia del professore Adolfo Parmaliana (morto suicida il 2 ottobre 2008), della famiglia dell’urologo Attilio Manca (rinvenuto morto il 12 febbraio 2004 in circostanze non ancora chiarite), del colonnello dei carabinieri Michele Riccio e del collaboratore di giustizia Carmelo Bisognano. Repici è avvocato di parte civile anche per Salvatore Borsellino (fratello del magistrato Paolo) e dei figli di Bruno Caccia (procuratore della Repubblica di Torino ucciso il 26 giugno 1983).

L’avvocato Repici è stato uno fra i pochi ed i primi, assieme a Sonia Alfano e Beppe Lumia, a denunciare lo spessore criminale di Rosario Pio Cattafi e la centralità della famiglia mafiosa di Barcellona all’interno dell’organizzazione criminale Cosa Nostra.

Riteniamo molto grave che Fabio Repici debba continuare ad ascoltare, dentro e fuori le aule di giustizia, quelle che sono vere e proprie minacce da parte di Cattafi, uno dei principali imputati di un processo ai capi della cosca barcellonese di Cosa Nostra. Cattafi ha già espressamente accusato Repici di essere il promotore di tutte le sue sofferenze e di un ipotetico complotto con finalità politiche ordito ai suoi danni. Fatta eccezione per Sonia Alfano e Beppe Lumia, nessuna voce istituzionale si è alzata in difesa di Repici di fronte a queste affermazioni per cui il Cattafi è oggi a processo per calunnia.

Sul ‘complotto’ lamentato dal Cattafi, il GIP Micali si è espresso con le seguenti parole nell’ordinanza di applicazione di misure cautelari ‘Gotha 3’:  ‘Priva di verosimiglianza si atteggia, allo stato delle risultanze, la proposta interpretativa offerta dall’indagato (Rosario Cattafi, ndr). Che le propalazioni accusatorie mosse dal collaboratore (Carmelo Bisognano, ndr) costituiscano, cioè, un momento di un più articolato complotto ispirato da bieche finalità di ordine politico rappresenta, allo stato, mera allegazione rimessa al dato labiale dell’indagato, non priva di conclamati profili di inverosimiglianza e, come tale, persino di carente capacità suggestiva’.

 

Ora immaginate se fosse stato Totò Riina, figura di vertice di Cosa Nostra, ad aver rivolto frasi di questo genere in pubblica udienza a Palermo ad un avvocato difensore di tante famiglie vittime di mafia. Lo Stato avrebbe probabilmente convocato all’istante il locale Comitato per l’ordine e la sicurezza ed avrebbe immediatamente messo sotto protezione il destinatario di quelle minacce.

Nel caso di Fabio Repici, nulla di tutto questo è accaduto.

Esprimiamo pubblicamente il nostro sdegno per il comportamento del pregiudicato Rosario Pio Cattafi (non nuovo a atteggiamenti e affermazioni del genere) e tutto il nostro sostegno e appoggio a Fabio Repici, che sappiamo continuerà sulla sua strada nonostante gli ostacoli e le difficoltà che le battaglie che porta avanti comportano.

Invitiamo le Istituzioni a valutare con estrema sollecitudine le dichiarazioni che il Cattafi ha rivolto all’avvocato Repici e a prendere tutti i provvedimenti che riterranno necessari per garantire l’incolumità chi è destinatario di tali gravi minacce.

 
 
 

Salvatore Borsellino
Federica Fabbretti
Angelo Garavaglia Fragetta
Marco Bertelli
Movimento Agende Rosse
Giulia Sarti
Paola Caccia
Rossella Guadagnini
Attilio Bolzoni
Umberto Lucentini
Alfio Caruso
Angela e Gianluca Manca
Sonia Alfano
Valeria Grasso
Enzo Guidotto
Sandra Rizza
Giuseppe Lo Bianco
Luigi de Magistris
Giuseppe Giordano
Giuseppe Lumia
Redazione AntimafiaDuemila
Petra Reski
Adelaide Curatola
Adriana Castelli
Adriana Stazio
Alberto Cameroni
Alberto Laspada
Alessandra Casa
Alessandro Bosco
Alessandro Bruschera
Alessandro Portelli
Alessandro Turco
Alfonso Lo Presti
Ambretta Caleri
Andrea Gambelunghe
Andrea Gentilini
Andrea Milanese
Angelo Franco
Angelo Salvatori
Anita Rossetti
Anna Atti
Anna Catalano
Anna Elisa Melappioni
Anna Finessi
Anna Maria de Piano
Anna Maria Riccioni
Anna Sannino
Annamaria Morabito
Anthony Sortino
Antonietta Poveromo
Antonino Portaro
Antonio Bruno
Antonio Giovine
Antonio Mazzeo
Armando Dellavecchia
Arnalda Cerea
Associazione ‘Ossermafia Italia nel nome di Paolo e Agnese Borsellino’
Barbara De Luca
Beltrami Antonella
Bianca Porcellana
Brizio Montinaro
Bruna Bovo
Carlo Gialloni
Carlo Lucà Trombetta
Carlo Maria Mosco
Carlo Spabò
Carmelina Mirarchi
Carmelo Capodieci
Carmen Duca
Carmine Ciotola
Castolo Giannini
Caterina Femia
Centro Studi Paolo Giaccone
Cesare Giuffrè
Cesare Iascio
Chiara Borsellino
Chiara Simbolotti
Christian Russotto
Christina Pacella
Cinzia Turnaturi
Clarissa Castrello
Claudia Bertanza
Claudia De Blasi
Claudio Distefano
Claudio Forleo
Claudio Marchina
Clelia Gervasi Di Stefano
Cristina Ferrari
Cristina Wynn
Daniela Cigolini
Daniele Andaloro
Daniele Archilei
Daniele Bartolo
Davide Atrioiedi
Davide Casanova
Davide Flamigni
Davide Molteni
Dionisia Di Vico
Doriano Cattuzzo
Edda Boletti
Egidio Guarino
Egidio Majo
Elena Bonavita
Elena Bua
Elio Moretti
Elisa Marchina
Emanuela De Falco
Enrico Lancia
Ermina La Macchia
Ettore Marini
Fabio Gandolfo
Fabio Monfreda
Fabio Parodi
Fabrizio Zucaro
Federica Cola
Federica Menciotti
Federica Molisana
Felicita Fontana
Fiorella Mancini
Flavia Fulvio
Francesca Munno
Francesco Gentile
Francesco Grasso
Francesco Iannello
Francesco Paladino
Futura Autieri
Gabriella Fabbri
Gabriella Santoro
Gabriella Tassone
Gaetano Marchionna
Galipò Roberto
Giampaolo Magliano
Gianluca Cannizzo
Gianluca Scarponi
Gianni Principi
Giorgia Oppo
Giorgio Poidomani
Giovanni Mangraviti
Giovanni Masaniello
Giulia Genito
Giulia Marchina
Giuliano Girlando
Giuliano Vosa
Giuseppe Aztori
Giuseppe Cipolla
Giuseppe Izzo
Giuseppe Leone
Giuseppe Maio
Giuseppe Nicastro
Giuseppe Palermo
Giuseppe Pipitone
Giuseppe priola
Giuseppina Costantini
Giuseppina Lamanna
Giusy Mattaliano
Gregorio Fontana
Gregorio Masotti
Ignazio Majo
Isabelle Pierrre
Ismaele Vipera
Ivan Pipicelli
Ivana Bonfiglio
Ivana Giordani
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Lidia Diana
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Luciana Ciolfi
Luciana Murru
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Maurizio Citarda
Mauro Forzati
Mauro Spaziani
Mauro Tedaldi
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Morena Capurso
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Nicola Marchese
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Oscar Barbato
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Paola Iocco
Paola Narracci
Paolo Antonello
Paolo Tomeo
Pasquale Fetto
Patrick Actis perinetto
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Patrizia Stropeni
Pietro Albano
Pina Lo Presti
Pisano Pasqualino
Praticò Antonino
Raffaele Pentassuglia
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Riccardo Pacciani
Riccardo Pacciani
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Roberto Spaccatrosi
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Sabrina Cortese
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LINK:
 

La peggio gioventù – Vita nera di Rosario Cattafi (Fabio Repici, www.19luglio1992.com, 12 novembre 2012)

Alfano, cronista scomodo all’ombra della trattativa (Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, Il Fatto Quotidiano, 8 gennaio 2013)

Rosario Cattafi al processo Mori, tra segnali obliqui e attacchi mirati (Lorenzo Baldo, AntimafiaDuemila, 3 dicembre 2012)

Beppe Lumia: ‘Nessuno si faccia ingannare dal gioco che sta portando avanti Cattafi’ (Marco Bertelli, www.19luglio1992.com, 16 febbraio 2013)

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