di Giuseppe Carbone
Lunedì 21 maggio 2018, il Tg 3 della Liguria in edizione prima serata alle 19,30 ha mandato in onda un servizio con una mia intervista riguardante il movimento delle Agende Rosse e l’apertura della nostra sede. La novità bella è che la redazione dedicherà un’intera settimana di servizi antimafia, diventando, di fatto, un amica delle Agende Rosse.
Un’ora di intervista tra commozione, ricordi, racconti e comunicazioni, sintetizzato in un servizio di circa tre minuti grazie alla bravura della giornalista Emanuela Pericu e dell’operatore RAI, che hanno spiegato molto bene cos’è il movimento e l’importanza che ricopre sul territorio regionale e nazionale.
La notizia dell’evento del cinque maggio u.s. che ha avuto luogo a Campomorone (GE), ha avuto un risalto di caratura regionale, esaltando la nostra iniziativa, il nostro ruolo, avente una funzione che si distingue nella rieducazione sociale in contrapposizione alla cultura della criminalità.
Mi piace ricordare in particolare due aforismi di Paolo, ovvero: “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene” e “La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.
Quello che noi facciamo è proprio questo, tenere fede alla parola di Paolo, il suo prezioso ricordo sempre vivo, sempre con la forza che Salvatore ci trasmette.
La cultura, la conoscenza ed il ricordo che condividiamo con tutti, in modo particolare con i giovani, fanno sì che possiamo sentire tutti il fresco profumo di libertà di cui parlava Paolo, fresco profumo che mi piace associare all’alba di una radiosa mattina di primavera, col cielo sereno, la rugiada che esalta il profumo dei fiori, dell’erba bagnata, profumo che ci accarezza dolcemente con la sua soave fragranza, lasciandoci incantati alle meraviglie del Creato. Questo mi piacerebbe sentire, non il puzzo citato nell’aforisma.
Grazie Emanuela!
Paolo Vive!
Giuseppe Carbone
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