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Le scarcerazioni anticipate di mafiosi per rischio coronavirus riaprono in me ferite mai rimarginate

Questo Stato, al quale giurai fedeltà, mi sta facendo riaprire ferite mai rimarginate. E dentro il mio cuore c’è tanta ma tanta rabbia. Echeggiano nella mia mente gli inviti di amici familiari e parenti “ma cu tu fa fare?” Ed io da idealista e sognatore rispondevo: “Lo spirito di servizio e il dovere di poliziotto”. Erano questi gli inviti durante la mattanza palermitana dei primi anni ottanta, quando un pugno di uomini s’erano illusi di vincere Cosa nostra. Io, Ninni Cassarà, Beppe Montana, Lillo Zucchetto, Natale Mondo, Roberto Antiochia e l’intera Va Sezione investigativa della Squadra mobile di Palermo. Noi tutti, all’unisono con Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Leggo dai media che alcuni boss, dopo la “pupiata” protesta nelle carceri dei detenuti, causando un danno di diversi milioni di euro, escono dalle carceri per espiare la pena nel loro focolare domestico. Certo è cosa buona e giusta. Io suggerirei di scarcerarli tutti, indipendentemente dell’età e dal regime del 41/bis e se siano o meno contagiati dal covid-19. Ma si, questa Italia, che dimentica il passato concedendo la libertà ai mafiosi, è lo stesso che ad ogni anniversario porta le corone per ricordare i martiri della violenza mafiosa. Fatemi un gradito favore: il 23 maggio e il 19 luglio state lontano da Capaci e via D’Amelio, ci fate più bella figura. In questi giorni sono anche disgustato dal roboante silenzio di alcune organizzazioni antimafia, che nulla dicono sull’avvenuta liberazione anticipata di mafiosi e di quelli che potrebbero beneficiarne. Zitti! Non comprendo questo silenzio. Se chi ha avuto l’idea di liberare anzitempo i mafiosi – con la scusa del coronavirus –, avesse visto i corpi maciullati dei carabinieri, dei colleghi della Polizia di Stato, di magistrati, come ho visto coi miei occhi, allora capirebbe tutta la mia amarezza e disgusto per questa scellerata decisione. Ma lor signori potrebbero far di più: iniziare l’iter per concedere la grazia a Matteo Messina Denaro, visto che anche il boss Giuseppe Sansone ha ottenuto gli arresti domiciliari, udite udite, con la motivazione “è a rischio covid-19”. Bene, boss di Cosa nostra, ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra corona unita, non disperate, il covid-19 può equivalere per voi a un’evasione legalizzata. Anzi, propongo l’abolizione dell’art. 385 relativo all’evasione dal carcere. Non c’è più ragione che esista, atteso che lo stato fa uscire i mafiosi dalla porta principale e in pompa magna. Avanti tutta con brio Italia. E i morti ammazzati dalle mafie? Folli sognatori!

Pippo Giordano

 

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