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23 maggio 2025 ore 17.58: un palco vuoto accoglie i giovani di Palermo

AGI – Palermo, 23 mag. – “Giù le mani da Falcone”. “Vergogna”. Protesta veemente davanti all’Albero Falcone e al palco vuoto della commemorazione delle vittime delle stragi di mafia.
E’ tanta la rabbia, tantissima la delusione dei molti studenti e delle associazioni espressione dell’antimafia sociale che in corteo erano giunti qui; ma anche dei numerosi cittadini convenuti. Sono state ricordate infatti dieci minuti prima le vittime della strage di Capaci: alle 17.48 invece che alle 17.58, ora dell’eccidio. I nomi delle vittime delle vittime di Capaci e via D’Amelio, poi le note del silenzio con la tromba della polizia e l’applauso tra visi interdetti. Molti sono rimasti spiazzati: il corteo era appena giunto nei pressi e l’inedito anticipo ha nei fatti impedito loro di farsi sentire e vedere. Un attimo dopo il palco e stato liberato dai gonfaloni e, da sopra, tutti sono andati via, con una fretta degna di ben altro. Via tutti, da Maria Falcone a Pietro Grasso che aveva introdotto e condotto questo momento.
Così alle 17.58, allora giusta, con il palco sguarnito, e’ partito spontaneo in via Notarbartolo dai presenti- senza gli organizzatori della cerimonia, quasi a cristallizzare una cesura con le istituzioni – un applauso e da alcuni settori della strada il grido “Vergogna, vergogna”. Non era mai successo in 33 anni. “Avevano paura dei palermitani e della nostra richiesta di verità”, accusano, “questo non era un contro-corteo”. La protesta non si placa: “Traditori” “Fuori la mafia dallo Stato”, urlano.

AGI

 

 

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