Press "Enter" to skip to content

Omicidio Agostino-Castelluccio, la CEDU ammette il ricorso dei familiari

18/9/2025 – Continuano la lotta per la verità e la giustizia i familiari di Nino Agostino e Ida Castelluccio, l’agente di polizia a la moglie incinta ammazzati per mano mafiosa a Palermo nel 1989. Annunziata, Flora e Salvatore Agostino – seguendo le orme del papà di Nino, Vincenzo – hanno deciso di adire la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo per la «persistente e ingiustificata inerzia dello Stato italiano nel garantire» un risvolto processuale al delitto avvenuto 36 anni fa. «Dopo oltre trentacinque anni, quattro richieste di archiviazione, numerose opposizioni e proroghe d’indagine, la mancanza di un accertamento definitivo della responsabilità penale rappresenta, secondo i ricorrenti, una grave violazione degli obblighi previsti dall’articolo 2 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo», si legge in una nota diffusa dalla famiglia Agostino. Oggi è arrivata una risposta dai giudici europei. Più veloce di quanto si potesse pensare. «La Corte Edu ha ritenuto ammissibile il ricorso e lo ha formalmente iscritto, riconoscendo la rilevanza delle questioni sollevate. Si tratta di una tappa fondamentale per i familiari, che da decenni attendono un percorso di verità e giustizia, e che oggi vedono finalmente aprirsi uno spiraglio concreto nella sede sovranazionale».

«Siamo felici e soddisfatti che presso la Cedu le nostre richieste abbiano avuto un primo favorevole accoglimento. Naturalmente il percorso è ancora lungo, ma siamo fiduciosi», commenta l’avvocato Vincenzo Ragazzi, che assieme ai legali Massimo Ferrante e Giovanni Romeo sta seguendo l’iter.

Tirano un sospiro di sollievo Annunziata, Salvatore e Flora: «Siamo fiduciosi che la Cedu ci possa finalmente dare un barlume di giustizia. Proseguendo sulle orme dei nostri genitori, continuiamo con la stessa forza e dignità per dare giustizia a nostro fratello Nino e a nostra cognata Ida. Abbiamo sempre riposto la nostra massima fiducia in quei valorosi uomini dello Stato che si sono spesi con il massimo impegno per garantirci quel diritto alla giustizia che, purtroppo, ci è stato negato per troppo tempo.»

Laura Distefano (lasicilia.it)