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”Io so chi è Stato. Trattative e depistaggi inaccettabili”

Buonasera a tutti, ho volutamente scelto il 25 aprile per fare questo comunicato.
Quest’anno, il 31 anniversario dalla strage di Via D’Amelio, per compensare qualche problema di salute che limita un poco la mia attività, ho pensato di partire per tempo e, insieme con il Direttivo delle Agende Rosse, stiamo perfezionando il progetto dei giorni di memoria del 19 luglio.
Richiamando Pasolini vorrei dare al giorno o ai giorni di memoria il titolo di “IO SO chi E’ STATO” ed incentrare tutto sulle connivenze tra mafia e Stato, sulle complicità nella preparazione della strage, sul furto dell’Agenda Rossa, sui depistaggi, sulla trattativa, anche in base a quanto pubblicato nelle motivazioni delle sentenze del processo di Palermo (trattativa) e di Caltanissetta, BO + 2 (depistaggio).

Non possiamo accettare che si ammetta l’esistenza della trattativa ma se ne assolvano, perché “il fatto non costituisce reato” i funzionari dello Stato che la hanno iniziata e portata avanti dato che questa trattativa non ha fermato le stragi ma le ha moltiplicate.

Non possiamo accettare che venga sancita la prescrizione del reato di depistaggio, anche se ad essere processata avrebbe dovuto essere tutta la catena di comando del depistaggio stesso e non i funzionari che hanno materialmente istruito il falso pentito Scarantino.

Non possiamo accettarlo perché il lungo tempo passato dal reato che ne ha portato alla prescrizione è una diretta conseguenza del reato stesso.

Non possiamo accettare che nelle motivazioni di questa sentenza si affermi che il lungo tempo passato, più di 30 anni, renda oramai difficile pensare di potere arrivare alla Verità.
Si adombra così lo sciagurato concetto della improcedibilità introdotto dalla riforma Cartabia e la rinuncia dello Stato ad essere uno Stato di diritto e di rendere Giustizia alle vittime di un reato.

Passassero pure cento anni, Giustizia deve essere fatta ed io, e spero di non essere solo, continuerò a combattere fino all’ultimo giorno della mia vita per avere Verità e Giustizia non soltanto verso chi ha materialmente compiuto la strage ma soprattutto nei confronti di chi ne è stato complice.

“Quando verrò ucciso”, diceva Paolo negli ultimi giorni della sua vita, “sarà stata la mafia ad uccidermi ma saranno stati altri ad aver voluto la mia morte”.
E questi altri non solo non hanno pagato per i loro delitti ma godono oggi i frutti del colpo di stato realizzato grazie anche a queste stragi e dal passaggio dalla prima alla seconda Repubblica.

Abbiamo pensato di impostare la manifestazione in Via D’Amelio attraverso una installazione che utilizzerà le sagome a grandezza naturale dei protagonisti della strage, della trattativa e del successivo depistaggio, a partire dal furto dell’Agenda Rossa di Paolo Borsellino, la scatola nera della Strage trafugata da uomini dello Stato, come abbiamo sempre sostenuto e come confermano, ma sono passati 31 anni, le motivazioni della sentenza BO + 2.

Vi chiedo però di essere in tanti a Via D’Amelio, e in particolare a tutti i Gruppi del Movimento delle Agende Rosse, di impegnarsi a venire in Via D’Amelio con lo striscione del relativo gruppo.
Siamo più di 50 gruppi in tutta Italia e con i nostri striscioni e la nostra passione, con le nostre Agende Rosse levate in alto possiamo riempire Via D’Amelio.
Dato che le manifestazioni nazionali non sono per ora praticabili con possibilità di successo, concentriamoci su Via D’Amelio, tra l’altro quest’anno bisogna prevedere, e prevenire, l’arrivo di personaggi istituzionali impresentabili.
A breve costituirò un gruppo su Facebook per raccogliere le adesioni e dare notizie aggiornamenti sulla manifestazione.
Intanto buon 25 Aprile e sempre RESISTENZA, LIBERTÀ e @MORE.

Salvatore Borsellino

 

 

 

 

 

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