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Sgarbi spacca la famiglia Borsellino

Pagina X – Palermo
 
Sgarbi spacca la famiglia Borsellino
 
Scintille tra vedova e fratelli del giudice per la cittadinanza di Salemi
 
 
 
Rita e Salvatore “Il sindaco ha anche dato dell´assassino ai magistrati”
Il critico d´arte “Si vergognino Come se Agnese fosse incapace di intendere”
 
ALESSANDRA ZINITI


Una famiglia spaccata in nome dell´antimafia, con Agnese Borsellino, vedova del magistrato ucciso in via D´Amelio che dà del missionario a Vittorio Sgarbi per la sua scelta di impegnarsi in Sicilia come sindaco della cittadina di Salemi, e Rita e Salvatore Borsellino, i fratelli di Paolo, indignati per la scelta della cognata di accettare la cittadinanza onoraria offertale da chi ha dato degli “assassini” ai magistrati.
I malumori striscianti venuti fuori già qualche giorno fa all´indomani della visita a Salemi di Agnese Piraino Leto, in vacanza da quelle parti nei giorni di Natale, sono stati rilanciati ieri da una nota ufficiale firmata congiuntamente da Rita e Salvatore Borsellino che invitano la vedova a rifiutare la proposta di Sgarbi. Che, naturalmente, non perde l´occasione per intromettersi nella disputa di famiglia attaccando violentemente i fratelli del magistrato ucciso e annunciando querela nei loro confronti e anche nei confronti di Sonia Alfano, la presidente dell´associazione familiari vittime della mafia, anche lei contraria alla scelta di campo di Agnese Piraino Leto.
La presa di distanza dei fratelli Borsellino dalla vedova è uno strappo senza precedenti in una famiglia che è sempre stata caratterizzata da toni pacati e che, almeno fino al momento della discesa in politica di Rita Borsellino, ha preferito sempre mantenere un basso profilo e rimanere lontano dai riflettori. Ma le posizioni politiche, storicamente diametralmente opposte (Paolo Borsellino era un uomo di destra, i suoi fratelli si sono schierati con il centrosinistra), hanno finito col provocare una rottura nel momento in cui la vedova, qualche giorno fa, ha ritenuto di poter esprimere a Vittorio Sgarbi tutto il suo apprezzamento dopo aver fatto al suo fianco il giro del piccolo centro della provincia di Trapani che il neosindaco sta provando a far rinascere con iniziative che spesso e volentieri guadagnano l´onore delle cronache. Da qui l´appellativo di “missionario” che la moglie di Paolo Borsellino ha riferito a Sgarbi e l´offerta da parte del sindaco della cittadinanza onoraria.
«Stupore e disappunto», hanno voluto pubblicamente esprimere ieri Rita e Salvatore Borsellino che nella loro nota hanno definito Sgarbi un «personaggio dai comportamenti non certamente limpidi nè eticamente corretti, condannato anche per aver definito assassini dei magistrati, e a cui quindi non si addice certamente il termine di missionario». Poi la richiesta alla cognata «proprio per il cognome che porta, di declinare l´offerta ricevuta».
Immediata la replica dell´«indignatissimo» Sgarbi: «Sciascia aveva ragione: sono dei professionisti dell´antimafia che, per esistere, fanno vivere la mafia anche dove non c´è. La vedova del magistrato è venuta a Salemi per sua espressa volontà e ha avuto parole di apprezzamento sincere nei miei confronti, addirittura cogliendo in me una somiglianza con Paolo Borsellino. Rita e Salvatore Borsellino offendono non solo me ma anche la cognata perché la ritengono incapace di intendere e di volere. Si vergognino». Sgarbi smentisce di aver definito assassini i magistrati: «L´ho solo detto a Fabio De Pasquale, che ha lasciato morire in carcere Gabriele Cagliari».
Tace la vedova a difesa della quale qualche giorno fa il figlio Manfredi aveva sottolineato che «non si può vivere nell´incubo di essere strumentalizzati».
 

FONTE: LA REPUBBLICA-ED.PALERMO, 30 DICEMBRE 2008

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