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Resoconto di “un anno con l’antimafia”!

di Maurizio Inturri
Siamo a dicembre e il mio primo anno contro la mafia e la criminalità organizzata sta volando via, per fortuna come tanti sono vivo e vegeto, ma a quale costo?
Nessuno conosce i retroscena della vita di magistrati, giornalisti, P.M.,volontari di movimenti e associazioni antimafia; retroscena di vita quotidiana cui oramai  abbiamo fatto l’abitudine: dalle minacce alle intimidazioni, dalle denunce agli atti vandalici contro i nostri mezzi, senza dimenticare quei commenti assurdi lasciati sotto i nostri articoli nei vari social.
Ma noi andiamo avanti a raccontare, con foto e testimonianze reali, ciò che accade da nord a sud!
Abbiamo scelto le strade e le comunità danneggiate dai clan e dal crimine organizzato, scelto di raccontare le storie di persone oppresse in una Italia che tutti vedono normale e senza mafia. Ostia è stata l’esempio di quella “Mafia Capitale“ che assurdamente era considerata inesistente.
Le minacce e le intimidazioni, e ancor di più le aggressioni, continue a giornalisti antimafia come: Paolo Borrometi, Nello Trocchia, Daniele Piervincenzi e tanti altri, hanno fatto capire che la mafia non vuole mollare, ma lo Stato c’è!
Il nostro compito, per chi non l’avesse capito, non è demandare ad altri ciò che noi tutti possiamo fare, cioè, continuare a denunciare!
Ogni qualvolta ci giriamo dall’altra parte senza far nulla: abbiamo perso!
Penso, per questo, che sia arrivato il momento di diventare sentinelle per le comunità e i cittadini. Le Associazioni, i Movimenti e le Organizzazioni contro la mafia devono iniziare (senza paura) ad essere attivisti contro la più grande repressione: la libertà!
Inutile commemorare ogni anno stragi, assassinii, omicidi vari di mafia, ‘Ndrangheta ecc, se non continuiamo con coraggio l’opera di lotta e giustizia, ma soprattutto di dovere, di chi ci ha rimesso la vita per liberarci da questo potere assassino.

Chi si occupa di raccontare e lottare contro la mafia, non riceve onori o medaglie ma una taglia sulla testa; non siamo eroi e non abbiamo scelto di fare antimafia per diventare eroi.  Gli eroi muoiono sul campo e senza preavviso, noi vogliamo solo continuare a raccontare la verità su una montagna di merda chiamata Mafia!

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