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Per impedire che quelle battute intimidatorie scivolino addosso.

Il 10 giugno a Brescello si sono avute le elezioni dopo due anni di commissariamento per mafia. Nicola Bolzoni, cittadino di Brescello e Agenda Rossa del gruppo “Rita Atria” di Reggio Emilia e Provincia, il 9 giugno ha  ricevuto una intimidazione dal figlio di un candidato della lista che ha poi vinto le elezioni. Nicola ha  fatto un esposto ai carabinieri e ha pensato insieme a noi di coinvolgere sindacati e associazioni attive sul territorio per fare insieme un comunicato congiunto.  Per non abbassare la guardia, per fare legalità, per dare un segnale allargato e forte; per impedire che quelle battute intimidatorie  scivolino addosso senza fare nulla e lasciando correre; per impedire che si assorba il colpo per quel “falso amor di pace”  ma che in realtà sono stilettate all’autostima, alla fiducia in se stessi e negli altri. Intimidazione è favorire e imporre quello strato spesso di passività e indifferenza che domina. L’intimidazione vuole che si abbassi la testa e la si tenga abbassata.

Comunicato stampa congiunto CGIL, Libera,  Agende Rosse Rita Atria Reggio Emilia e Provincia, Movimento Agende Rosse Nazionale.

 
Nei giorni scorsi alcuni organi di informazione (Gazzetta di Reggio, Reggio Sera, FattoQuotidiano.it) hanno dato notizia di un cittadino di Brescello raggiunto da un preoccupante messaggio intimidatorio per aver avanzato dubbi, attraverso facebook, sulle competenze e sull’esperienza di una candidata della lista “Brescello che Vogliamo” (sostenitrice dell’attuale Sindaca Elena Benassi). La candidata era indicata in campagna elettorale quale futuro assessore all’Istruzione del Comune di Brescello e i dubbi, espressi in forma civile, vertevano essenzialmente sulla sua giovane età (20 anni).
Vittima dell’intimidazione è Nicola Bolzoni, attivista del movimento Agende Rosse ‘Rita Atria’ di Reggio Emilia e Provincia, che sul fatto ha presentato un esposto ai carabinieri della locale stazione. Le frasi minacciose (“Senti bello… tira ancora fuori il nome di… permettiti un’altra volta… evita seriamente…), corredate da espressioni volgari, sono state firmate, secondo quanto riportato dai giornali, dal figlio di un candidato della lista “Brescello che vogliamo”. 
CGIL, Libera e Movimento Agende Rosse nazionale ritengono preoccupante l’episodio ed invitano la nuova amministrazione comunale ad esprimere una chiara e ferma condanna di questo maldestro tentativo di zittire e intimorire un libero cittadino, che ha avuto il solo torto di impegnarsi in campagna elettorale esprimendo le proprie ragioni nel rispetto delle norme e dei diritti tutelati dalla Costituzione. Se il buongiorno si vede dal mattino, farebbe bene il nuovo sindaco Elena Benassi a dimostrare immediatamente, partendo da questa triste vicenda, da che parte sta la sua giunta. Se da quella della legalità e del diritto, rappresentando tutti i cittadini del comune, o da quella della arroganza e dell’intimidazione che purtroppo trovano sempre qualche fanatico sostenitore in ogni comunità. 
A Brescello la cautela e il rigore nel governo della cosa pubblica sono d’obbligo più che in altre realtà, trattandosi di un comune commissariato per i cedimenti della precedente amministrazione comunale di fronte alle lusinghe e alle pressioni della ‘ndrangheta. I cittadini del paese, e i loro rappresentanti in consiglio comunale, hanno il diritto di rivendicare l’onestà e la correttezza che senza dubbio appartengono a quella comunità. Ma per farlo a testa alta è fondamentale prendere le distanze da chi quei valori non li conosce o non li pratica. 
Mentre invitiamo la Sindaca Elena Benassi a fare altrettanto, esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza a Nicola Bolzoni, che ci auguriamo possa continuare ad esprimere liberamente le proprie opinioni.
 
da Movimento Agende Rosse ‘Rita Atria’ di Reggio Emilia e Provincia.
 
 

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