Press "Enter" to skip to content

Incontro a Padova del 5 Giugno 2008

PADOVA – La cultura della Lagalità

 

LA CULTURA DELLA LEGALITA’ – Incontro con Salvatore Borsellino e Benny Calasanzio

 

L’associazione di promozione sociale “Mo.D.A.V.I. Futuro Pensato, Gruppo del Veneto”, sta organizzando una serie di conferenze sul tema della legalità, intesa come rispetto della norma e come cultura da instillare in ogni cittadino.
La prima di queste conferenze si terrà il 5 giugno 2008, dalle ore 10:00, presso aula Nievo, palazzo del Bò, cortile antico, a Padova.

Questo primo incontro sarà dedicato alla delicata tematica della mafia, quale fenomeno evidente di deformazione dell’idea di legalità e legittimità.
Alla luce dei fatti di cronaca che quotidianamente insanguinano le prime pagine dei giornali, ci sembra importante riportare l’attenzione della popolazione su quei fenomeni deviati di  organizzazioni mafiose che altro non rappresentano se non la manifestazione finale di un errato concetto di vita sociale.
Ospiteremo due relatori di eccezione, testimoni diretti del carico di dolore e sofferenza che può portare la mentalità mafiosa: l’ing. Salvatore Borsellino, fratello del Giudice Paolo, e Benny Calasanzio Borsellino, nipote di vittime di mafia.
A moderare l’incontro sarà presente l’Avv. Roberto Gallina, del foro di Treviso.

 

 

Salvatore Borsellino
Salvatore Borsellino ha sottolineato il suo impegno come scrisse nella lettera aperta del 15 luglio 2007, intitolata “19 Luglio 1992 : Una strage di stato”.
Se, dopo la strage di via d’Amelio, ci fu un risveglio della coscienza civile per la lotta contro la mafia, ora essa “si è di nuovo assopita sotto il peso dell’indifferenza e quella che sembrava essere la volontà di riscatto dello Stato nella lotta alla mafia si è di nuovo spenta, sepolta dalla volontà di normalizzazione e compromesso e contro i giudici, almeno contro quelli onesti e ancora vivi, è iniziata un altro tipo di lotta, non più con il tritolo ma con armi più subdole, come la delegittimazione della stessa funzione del magistrato, e di quelli morti si è cercato da ogni parte di appropriarsene mistificandone il messaggio”.

Benny Calasanzio Borsellino
Residente a S.Margherita Belice ma studente fuorisede a Padova. ha avuto uno zio e un nonno crivellati di colpi dalla mafia per non aver ceduto alla richiesta di vendita di una piccola industria di calcestruzzi a Lucca Sicula più di dieci anni fa, e riconosciuti immediatamente “vittime innocenti della mafia”. Sono morti per non aver ceduto ad una logica mafiosa, per essersi ribellati e aver recriminato la loro libertà, il loro rifiuto di ogni compromesso, per la loro voglia di continuare a respirare il profumo della libertà, non il puzzo del patto mafioso. Ha parlato di legalità e di fiducia nella giustizia da un palco, di fronte a delle scuole, a dei bambini, assieme a Rita Borsellino durante una tappa della Carovana Antimafia.

 

Be First to Comment

Lascia un commento

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com