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Il curriculum di Corrado Carnevale

Falcone non capisce niente… Borsellino e Falcone sono i due dioscuri… Hanno un livello di professionalità prossimo allo zero… : per Paolo Borsellino appena ucciso: che Dio lo mandasse all’inferno… Io i morti li rispetto, ma certi morti no…. Falcone ha quattro facce, come il caciocavallo
In una nazione decente un uomo, uno qualunque, che pronunci queste parole rischierebbe il linciaggio, prima fisico e poi morale. Ma siccome siamo la solita, disgraziata Italia, questo individuo dalle fattezze umane rischia di diventare Primo Presidente della Corte di Cassazione.
Stiamo parlando del galantuomo Corrado Carnevale, che probabilmente si vanta pure di essere definito l’ “ammazzasentenze”.
Un giudice di quelli con la g minuscola, capace di annullare oltre 500 processi per vizi di forma.
Un professionista delle carte a posto a servizio, secondo la sentenza di appello, di Cosa Nostra.

In primo grado era stato assolto, il galantuomo. La successiva condanna in appello fu poi annullata in Cassazione senza rinvio, da quelli che erano suoi colleghi. Assolto perchè le deposizioni dei suoi colleghi che denunciavano le sue pressioni per aggiustare i processi riferivano fatti accaduti in Camera di Consiglio, quindi coperte da segreto, trascurando che alcuni fatti erano accaduti all’esterno del Tribunale.
Le pressioni quindi c’erano state ed erano dimostrate ma non erano utilizzabili per la condanna.
Sorvoliamo. Vediamo cosa faceva il giudice, mentre era in Cassazione.
Il 9 febbraio1981 la prima sezione annulla l’ergastolo a cui era stato condannato Paolo Signorelli per l’uccisione del giudice romano Vittorio Occorsio.
Il 28 gennaio 1981 la Cassazione respinge i ricorsi dell’ accusa nel processo sulla strage di Bologna e conferma le assoluzioni di Franco Freda, Giovanni Ventura, Pietro Valpreda e Mario Merlino.
Il 10 gennaio 1981, ricorso contro numerosi imputati di mafia. Per un errore della prima sezione della Cassazione 2O imputati tornano in libertà: la prima sezione aveva fissato l’ esame del ricorso per il giorno successivo a quello in cui scadevano i termini di custodia preventiva degli imputati.
23 febbraio 1987. Ci sono tre uomini, tre mafiosi: Armando Bonanno, Vincenzo Puccio e Giuseppe Madonia. La Corte d’ assise d’ appello di Palermo li aveva condannati all’ ergastolo per l’ omicidio del capitano dei carabinieri Emanuele Basile. La corte di Cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, annulla e rinvia in Corte d’Assise, liberando i tre killer; motivazione: in base all’ articolo I85 del codice di procedura penale, la convocazione inviata agli avvocati degli imputati per farli partecipare al sorteggio dei giudici popolari, aveva una data diversa da quella effettiva, come previsto dalla legge sulle corti d’ assise d’ appello, che però non prescrive la stessa regola per i giurati supplenti. Si era opposto solo il sostituto procuratore della Suprema Corte, Antonino Scopelliti.
Processo per l’ uccisione del consigliere istruttore Rocco Chinnici: la Cassazione rinvia in appello a Catania e annulla gli ergastoli inflitti ai fratelli Michele e Salvatore Greco.
21 febbraio 1987. La prima sezione annulla la condanna all’ ergastolo inflitta al presunto killer del maresciallo dei carabinieri Vito Jevolella.
3 marzo 1987, sempre Carnevale presidente: 112 presunti terroristi appartenenti a Prima linea e ai Comitati comunisti rivoluzionari condannati in appello l’otto marzo 1986. Annullate le condanne all’ ergastolo per Maurizio Baldasseroni, Maurice Bignami, Oscar Tagliaferri, Giovanni Stefan, Sergio Segio, Oreste Scalzone.
Annullamento dei mandati di cattura contro i “cavalieri del lavoro” di Catania, ordinati dai giudici di Trapani.
Annullamento dell’ordine di cattura contro Giuseppe Missi, imputato per la strage del rapido 904.
Annullamento del mandato di cattura emesso dal giudice istruttore di Roma contro Pippo Calò.
Presidente di Cassazione, ribadisco, sempre il redivivo Corrado Carnevale.
17 marzo 1986: la corte d’ appello di Reggio Calabria il 24 aprile 1986 condanna con l’ accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso Francesco Mammoliti, Francesco Strangio, Antonio Pizzata, Domenico Pipicelli, Carlo Fuda, Rocco Carrozza, Francesco Pascale, Antonia Vottari e Maria e Nina Falcomata. La prima sezione della Corte suprema presieduta da Corrado Carnevale annullato senza rinvio.
1 aprile 1987: la prima sezione della Cassazione annulla gli ordini di cattura emessi contro il boss della ‘ ndrangheta Giuseppe Lo Giudice e dei suoi tre figli, accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso.
14 aprile 1987: la prima sezione della Corte di Cassazione annulla sei mandati di cattura emessi dai giudici istruttori del tribunale di Reggio Calabria emessi nell’ ambito di una vasta inchiesta sulla mafia reggina.
1 giugno 1987: la Cassazione, presieduta sempre dal solito, annulla e rinvia in Corte d’Appello Giuseppe Senapa e Francesco Marino, condannati a ventitré e ventiquattro anni per aver fatto sparire un ragazzo di sedici anni, Salvatore Fiorentino: nella sentenza di appello poche motivazioni.
24 settembre 1987: La prima sezione penale della Cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, annulla la sentenza della corte d’ appello di Roma contro una quindicina di presunti mafiosi accusati di aver organizzato un traffico di sostanze stupefacenti tra l’ Italia e gli Usa, chiamato “Pizza Connection”.
16 dicembre 1987, processo sulla strage dell’Italicus. La prima sezione penale della Cassazione, presieduta da Corrado Carnevale annulla la sentenza della Corte d’ assise d’ appello di Bologna che sulla base di numerose dichiarazioni di pentiti neri aveva condannato all’ ergastolo Mario Tuti e Luciano Franci.
5 febbraio 1988: la Cassazione di Carnevale annulla 45 condanne per associazione di stampo camorristico. Tra i graziati Antonio Bardellino, Francesco Bidognetti e Mario Iovine; la decisione d’ appello non rispondeva ai requisiti di legge.
5 aprile 1988: la prima sezione penale della Cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, annulla le sentenze della corte d’ assise di Salerno contro 12 presunti camorristi responsabili dell’attentato del 1982 contro il procuratore della Repubblica di Avellino, Antonio Gagliardi.
20 ottobre 1988: la corte di Cassazione annulla la sentenza contro la ‘ ndrangheta, tra cui tredici condanne all’ergastolo e in cui era imputato Giuseppe Piromalli: la mancata nomina sia da parte del presidente della Repubblica, sia da parte del presidente della Corte d’ Appello di Reggio Calabria, dei due giudici togati che affiancarono nel dibattimento il presidente della corte d’Appello.
20 ottobre 1988: la prima sezione della cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, annulla il mandato di cattura contro Vincenzo Santapaola, 32 anni, nipote del boss catanese latitante Nitto Santapaola.
1 marzo 1989: la Cassazione annulla i due ergastoli inflitti all’ ideologo di destra Paolo Signorelli, per l’ omicidio del giudice Mario Amato, e quello per l’ uccisione del giudice Vittorio Occorsio.
26 settembre 1989: La prima sezione penale della Cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, annulla la sentenza della Corte d’ assise d’appello di Catania contro i boss di Francofonte: otto condanne annullate per difetto di motivazione nella sentenza.
20 novembre 1989: la prima sezione penale della Cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, annulla il mandato di cattura contro Caterina Calia, presunta terrorista delle Brigate rosse.
28 novembre 1989: la prima sezione penale della Cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, annulla 41 condanne per oltre cinque secoli di carcere contro gli esponenti della malavita organizzata di Roma.
10 dicembre 1990: la prima sezione della corte di Cassazione presieduta dal giudice Corrado Carnevale annulla la sentenza di condanna contro Stefano Delle Chiaie per la ricostituzione del gruppo di estrema destra Avanguardia nazionale.
Marzo 1991: la prima sezione penale della corte di Cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, annullato il provvedimento di custodia cautelare relativamente all’ accusa di associazione camorristica, a carico di Francesco Schiavone, il boss soprannominato Sandokan.
29 ottobre 1991: la Cassazione annulla la custodia cautelare ordinata dalla corte d’ assise per alcuni capi dei clan Moccia e Magliulo, della camorra di Afragola.
17 febbraio 1992: la prima sezione penale della Cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, annulla la custodia cautelare per Bruno e Claudio Carbonaro, pluripregiudicati, accusati di essere stati tra i killer della strage di Gela che provocò otto morti: non valgono le dichiarazioni di un pentito che li accusava di aver fatto parte del commando assassino.
27 febbraio 1992: la prima sezione penale della Cassazione, presieduta dal giudice Corrado Carnevale, annullato la sentenza con cui la Corte d’ assise d’ appello di Torino aveva inflitto tredici ergastoli e ottanta altre condanne agli uomini di alcuni clan della mafia catanese trapiantata nel torinese. Niente associazione di stampo mafioso.
19 marzo 1992: la Cassazione annulla quattro ergastoli nel grande processo contro le cosche mafiose di Reggio Calabria.
24 giugno 1992: maxiprocesso-ter. La Cassazione annulla quattro ergastoli confermando l’ assoluzione per Michele Greco. Paolo Alfano, Salvatore Montalto, Salvatore Rotolo e Vincenzo Sinagra, dovranno essere riprocessati.
1 settembre 1992: la Cassazione annulla l’ ordinanza di rinvio a giudizio del maxiprocesso, la sentenza di condanna a 18 anni di primo grado e la condanna d’appello ad otto anni a carico del boss Alfredo Bono. Quando Falcone lo interrogò, Bono aveva un solo avvocato anzichè i due richiesti, causa una mancata notifica. Stop.
Cinqucento sentenze annullate sono tante, troppe. Queste bastano a raccontare, a dipingere l’individuo Carnevale.
Domani parleremo dei lodi, delle leggi ad personam e delle indagini che inchiodarono Carnevale.
Oggi parlano le sue decisioni, le sue sentenze.

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