Press "Enter" to skip to content

Borsellino a Torino: una rivoluzione Copernicana nel segno dell’Amore


di Roberto Tassinari – Movimento Agende Rosse gruppo ‘Paolo Borsellino’ Torino

Il 20 aprile 2018 si è svolto l’incontro tra Salvatore Borsellino e gli studenti del liceo Copernico di Torino.

Conclusa l’intervista concessa alla giornalista Paola Giannessi di GRP e incentrata sull’importanza di riuscire a sensibilizzare i giovani, i quali “erano la speranza di Paolo”, la manifestazione è stata introdotta dal Direttore Didattico, il quale ha ribadito l’importanza di non dimenticare quanto accadde nel 1992 sottolineando come per gli antichi greci il ricordo fosse talmente importante da dedicargli una apposita divinità, la dea Mnemosine.

Dopo l’intervento di Oscar Vento del gruppo torinese della Agende Rosse, il quale ha rievocato i versi della celebre canzone Oltre il ponte (“Oltre il fuoco/ comincia l’amore”), Salvatore ha preso il microfono e come di consueto ha abbandonato il palco per calarsi tra i ragazzi (“Io non sto dietro una cattedra perché non ho niente da insegnare”) e dire le cose che noi Agende Rosse ormai ben conosciamo e che commuovono e coinvolgono buona parte di quegli studenti i quali per la prima volta hanno la possibilità di ascoltare le parole di un uomo che dal 1992 lotta per avere giustizia e per ristabilire la verità sulla morte di suo fratello e degli agenti di scorta Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina. Gli studenti lo seguono con attenzione e commozione mentre racconta del suo senso di colpa per essersene andato da Palermo, rievoca il sacco della città compiuto della giunta Ciancimino e riafferma con certezza che la decisione di uccidere Paolo venne presa da pezzi deviati dello Stato quando Borsellino si oppose (e come poteva essere altrimenti?) alla vergognosa trattativa con i mafiosi.

Parla di amore , di speranza, Salvatore, afferma di attendere con ansia l’esito della sentenza sulla trattativa che la Corte d’Assise di Palermo emetterà nel pomeriggio e abbraccia idealmente Nino Di Matteo, il magistrato che da anni tra mille difficoltà e nel silenzio quasi generale tenta di far luce su una delle pagine più tristi della nostra storia recente.

Infine, Salvatore Borsellino invita i giovani presenti a ribellarsi pacificamente perché la vita è amore e solidarietà e a noi tornano in mente le parole di don Lorenzo Milani, prete scomodo e rivoluzionario (la vera rivoluzione è quella che cambia i cuori) il quale affermava una cinquantina di anni or sono che “l’obbedienza non è più una virtù”.

 

 

Album fotografico:

https://www.facebook.com/io.rossi.rita/media_set?set=a.10211994576562065.1073742310.1302636108&type=3

Comments are closed.

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com