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Agenda rossa: prosciolto Arcangioli

La decisione è del gip Paolo Scotto che ha dichiarato il non luogo a procedere. Era accusato di furto e favoreggiamento a Cosa Nostra. Il Gip di Caltanissetta Paolo Scotto ha prosciolto il colonnello dei carabinieri Giovanni Arcangioli dall’accusa di furto, aggravato dall’avere favorito Cosa Nostra, nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa dell’agenda rossa di Paolo Borsellino subito dopo la strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992.

Lo hanno reso noto i difensori dell’ufficiale, gli avvocati Diego Perugini e Sonia Battagliese. Il Pm Rocco Liguori aveva chiesto il rinvio a giudizio. Il gip ha dichiarato il non luogo a procedere di Arcangioli “per non avere commesso il fatto” ritenendo l’ufficiale estraneo alla vicenda relativa alla scomparsa del diario del magistrato. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 30 giorni. Durante l’udienza il militare dell’Arma ha fatto dichiarazioni spontanee ribadendo la sua innocenza. “Dopo avere visto il corpo di Borsellino dilaniato dall’esplosione – ha spiegato – ho alternato vuoti di memoria a rapidi flash. Ho cercato di ricordare quanto era accaduto per aiutare i magistrati, ma le mie parole, che erano il risultato di meri sforzi mnemonici, sono state scambiate per certezze, che poi si sono rivelate in contrasto con quanto detto da altri testimoni”. La difesa di Arcangioli ha rinunciato alla prescrizione delle accuse, chiedendo il proscioglimento nel merito dell’ufficiale. “Abbiamo trovato un giudice sereno e coraggioso – ha commentato uno dei legali dell’imputato, l’avvocato Diego Perugini – che ha chiuso questa lunga battaglia condotta in difesa del nostro assistito”. “Valuteremo dopo il deposito delle motivazioni – ha detto il procuratore facente funzioni Renato Di Natale – se fare ricorso in Cassazione”(ANSA).

(Fonte: Antimafiaduemila)

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