Press "Enter" to skip to content

19 luglio 2020 – «Viaggio nella Costituzione»: riflessioni degli studenti

(clicca per ingrandire)

Il 19 luglio scorso cinque giovani, partecipando al convegno «Viaggio nella Costituzione», hanno dialogato sui primi 12 articoli della Costituzione con la Prof.ssa Alessandra Algostino e con il Prof. Gaetano Azzariti, docenti universitari di Diritto Costituzionale.

Riportiamo di seguito le loro riflessioni, secondo l’ordine degli interventi.

 


Rachele Gabrielli – Corciano (PG) – Art. 1 e 2

Domenica 19 luglio 2020 ho partecipato all’evento «Viaggio nella Costituzione» organizzato dal Movimento Agende Rosse in occasione del XXVIII anniversario della strage di via d’Amelio.

(clicca per ingrandire)

Questo evento ha rappresentato un importante momento di confronto, insieme ad altri ragazzi con due illustri professori di diritto costituzionale: la prof.ssa Algostino e il prof. Azzariti.

Il fulcro del discorso verteva sui primi 12 articoli della nostra Costituzione ed ogni ragazzo ha avuto la possibilità di chiedere delle delucidazioni, ai due professori, riguardo uno o più principi fondamentali. Durante la diretta ho notato quanto la nostra carta costituzionale, nonostante abbia più di 70 anni, sia così moderna e sempre attuale; tantissime tematiche e argomenti che sono all’ordine del giorno oggi, li possiamo facilmente trovare nei primi 12 articoli; come ad esempio la tutela dell’ambiente, l’importanza del lavoro, la parità di genere, la libertà di culto, …

Ho apprezzato tantissimo questa iniziativa poiché penso che sia essenziale oggigiorno conoscere e saper riconoscere l’importanza dei nostri principi fondamentali, che ogni giorno ci tutelano e si fanno garanti dei nostri diritti e libertà fondamentali.

Riprendendo le parole di Piero Calamandrei «[…] la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta: la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile, bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica, l’indifferentismo politico» noto quanto esse siano attuali, la Costituzione è un patto che stringiamo tutti giorni, una promessa che affonda le sue radici nel passato e che ci consente di essere tutelati e che cerca di proteggerci dagli errori storici commessi.

Tuttavia, il vero e preoccupante “virus” che può affliggere la Costituzione, è l’indifferenza.

L’indifferenza, questa malattia non troppo moderna, a lungo andare finisce per danneggiare tutti.

Per questo credo che sia fondamentale conoscere, ricordare e impegnarsi ogni singolo giorno come hanno fatto Borsellino e Falcone, dedicando la loro intera esistenza a lottare per la giustizia e a mantenere questo patto verso la nostra Costituzione.

Le Agende Rosse, con questa e con tutte le altre iniziative, regalano un vaccino per combattere questo “virus” dell’indifferenza e dell’omertà.


Lidia Infante – Torremaggiore (FG) – Art. 3 e 4

(clicca per ingrandire)

Il «Viaggio nella Costituzione», avvenuto il 19 luglio è stata un’esperienza bellissima. Mi sento onorata di averne potuto far parte, e quindi vorrei ringraziare tutto lo staff del movimento delle Agende Rosse, davvero grazie. Vorrei ringraziare anche la mia tutor, Samantha Paola Lamedica, per l’avermi spronata a partecipare a quest’iniziativa, ma soprattutto per avermi aiutata a scrivere la tesi da esporre.

È stata un’esperienza molto interessante, ma soprattutto istruttiva, per cui vorrei ringraziare particolarmente anche i professori di diritto costituzionale, Alessandra Algostino e Gaetano Azzariti, per le loro riflessioni e per l’essere stati pazienti nel rispondere a tutte le domande poste da noi ragazzi.

Un’esperienza certamente che rifarei con piacere, un bel modo per ricordare i nostri amati giudici, Falcone e Borsellino.


Agata Wongher – Grosseto – Art. 8

Sono una dei cinque studenti che hanno avuto la fortuna di partecipare in videoconferenza all’incontro del 19 luglio «Viaggio nella Costituzione»: una parte della giornata in ricordo della strage di via D’Amelio che ha segnato la storia del nostro paese. Ecco le mie considerazioni a riguardo.

(clicca per ingrandire)

Prima di tutto vorrei ringraziare le persone che stanno dietro a tutto questo per aver scelto proprio di parlare di Costituzione, perché si tratta di un argomento che ha bisogno di essere conosciuto e approfondito.

Se mi chiedessero di descrivere l’incontro del 19 luglio in un aggettivo, il primo che mi verrebbe in mente sarebbe sicuramente “interessante”. Aver avuto la possibilità di confrontarmi con persone informate sull’argomento mi ha aiutata a rivederlo con occhio attento e critico, e comprendere meglio certe sue caratteristiche. In questa mattinata mi hanno incuriosita e colpita non solo le considerazioni dei due professori, ma anche quelle degli altri ragazzi che hanno presentato riflessioni interessantissime.

Precedentemente ho partecipato ad un ulteriore incontro il 23 maggio per l’anniversario della strage di Capaci. L’incontro dell’altra volta è stato completamente differente perché di genere informativo riguardo le ingiustizie fatte dalla mafia. A differenza del precedente, questo è stato più che una spiegazione degli accaduti uno scambio di opinioni personali. L’altro elemento che ha arricchito questa mattinata, è stata la decisione di mettere in primo piano i giovani. È importante da parte di un movimento come le Agende Rosse rivolgersi soprattutto alle nuove generazioni, questo perché sono proprio quelle che hanno l’opportunità di portare finalmente a termine la sua missione. Perché sì, cesserà. Come diceva Falcone: «la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine». Purtroppo le persone che hanno passato la vita a cercare di fermare la criminalità confermerebbero che, una tale organizzazione, non si può far svanire nel giro di qualche anno, ma ha bisogno di un processo molto più lungo di una vita. Perciò, abbiamo tutti il compito di insegnare ai cittadini di domani il saper protestare per le giuste cause, non rimanere mai omertosi e farsi coraggio per intraprendere un percorso verso un futuro di giustizia.

(clicca per ingrandire)

Ovviamente il 19 le emozioni non sono di certo mancate. Svegliarsi 28 anni dopo un accadimento del genere fa un certo effetto. Svegliarsi e passare dal momento in cui si aprono le palpebre di mattina alle 16:59 di quella giornata pensando a l’amaro accaduto che quelle poche ore hanno nascosto fino a scadere completamente. Immaginare come se quelle ore fossero una miccia che nel 1992 bruciava da anni, ma che stava per consumare gli ultimi millimetri portando via vite di persone valorose e lasciando uno squarcio doloroso nella storia e nella vita di chi sa ascoltarla. Uno squarcio che sento anche io dentro quando ne parlo, anche se al tempo non ero nemmeno nata. Un senso di vuoto, angoscia, rimorso per non poter essere stata lì ad avvertire tutti e far sì che tutto questo sia stato solo un brutto sogno. Però nonostante questo purtroppo amaro pensiero, ho vissuto questa giornata con il sorriso, perché sono sicura che i morti di mafia, ricordando ovviamente anche tutti i poliziotti di scorta, non hanno fatto i loro sforzi e sacrifici per essere ricordati con le lacrime agli occhi. Però un po’ come diceva Pasolini, io so con certezza pur non avendo le prove, che questi non volevano nemmeno essere ricordati come eroi o idoli. Questi sono stati persone non dotate di superpoteri o di un’intelligenza particolare, ma hanno solamente portato avanti il loro paese nella via giusta facendo il loro mestiere con convinzione e coraggio. Paolo Borsellino stesso, che ha portato avanti i suoi ideali pur sapendo di essere ormai nel mirino della mafia diceva con modestia: «A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l’esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato». Pensate: quest’uomo che ha dedicato il suo tempo e la sua vita al lavoro, certe volte sentiva di non aver fatto abbastanza. Precisiamo, per questo non chiamiamolo “eroe”, perché questo termine può far pensare che si tratti di un personaggio ineguagliabile, e quindi che mai nessuno riuscirà a raggiungere. Utilizziamo invece il termine “esempio” perché è così che certe persone devono essere viste: come un esempio da seguire per continuare e magari terminare il lungo sentiero che hanno costruito con sudore e sangue.


Costanza Anastasi – Palermo – Art. 9

«Un viaggio nella Costituzione»: è questo il titolo del dibattito al quale ho avuto la possibilità di partecipare domenica 19 luglio. All’inizio non avevo ben chiaro il collegamento di questo tema con la commemorazione del giudice Paolo Borsellino, in quanto il mio intervento era sull’art. 9 della Costituzione, cioè la salvaguardia e tutela del patrimonio paesaggistico, artistico e culturale del nostro paese.

(clicca per ingrandire)

Ma documentandomi e grazie alle risposte dei professori di diritto costituzionale Algostino e Azzariti, ospiti della diretta streaming, mi sono resa conto di quanto invece la conoscenza e l’approfondimento della nostra Costituzione sono la base per formare una coscienza etica e morale.

La conoscenza della Costituzione italiana in tutta la sua completezza mette infatti in evidenza la lungimiranza che hanno avuto i padri costituenti nel capire come la tutela del nostro patrimonio ambientale e culturale significhi salvaguardare la nostra identità di cittadini italiani. Soprattutto oggi noi tutti dovremmo sentirci offesi e violati ogni volta che assistiamo a comportamenti incivili, a crimini ambientali o danni del patrimonio artistico. Lo Stato siamo anche noi cittadini, quindi dobbiamo essere noi i primi responsabili della tutela del nostro paese.

Il fatto di essere l’unica studentessa palermitana che ha partecipato al dibattito mi ha resa orgogliosa, perché nel giorno dell’anniversario della strage di via D’Amelio ho rappresentato una giovane studentessa siciliana impegnata e interessata ai temi della legalità e credo lo sarebbe stato anche il giudice Paolo Borsellino, che aveva tanta fiducia nelle nuove generazioni.

Voglio concludere proprio con le sue parole sull’importanza della cultura per noi giovani: «I giovani e la mafia? È un problema di cultura, non in senso restrittivo e puramente nozionistico ma come insieme di conoscenze che contribuiscono alla crescita della persona. Tra queste conoscenze vi sono quei sentimenti, quelle sensazioni che la cultura crea e che ci fanno diventare cittadini apprendendo quelle nozioni che ci aiutano a identificarci nelle istituzioni fondamentali della vita associativa e a riconoscerci in essa».


Valerio Onorati – Priverno (LT) – Art. 10 e 11

Nonostante non sia stato possibile tenere il dibattito in presenza come ogni anno, a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, non sono mancate le possibilità di celebrare una data così rilevante per il panorama storico e politico italiano, anche considerando che i protagonisti di questo evento sono stati gli stessi giovani, il futuro sul quale contare per l’attuazione dei principi di legalità e giustizia nei quali fortemente i magistrati Falcone e Borsellino credevano, e per i quali hanno deciso di dare la vita.

(clicca per ingrandire)

Una grande opportunità per dibattere e riflettere sulla nostra Costituzione, anche in relazione ad approfondimenti a cura dei ragazzi. Questo è stato il modo in cui il gruppo delle Agende Rosse ha deciso di ricordare la strage di Via D’Amelio del 19 luglio 1992.

Nelle tre ore e mezza di diretta nazionale, durante l’analisi dei primi dodici articoli della nostra Costituzione, rilevanti sono stati i riferimenti al contesto sociale, economico e politico del nostro XXI secolo, e importante è sottolineare la chiarezza e l’immediatezza delle informazioni che sono state date dai docenti chiamati a dibattere, nonostante le tematiche fossero di spessore ampio e di carattere estremamente complesso. Sono state trattate tematiche difficili quindi, ma sono state rese accessibili ad un pubblico molto vasto.

Questo senza dubbio è quello che serve ad uno Stato per garantire il rispetto delle proprie regole di base. Lo scrisse Cesare Beccaria nell’opera «Dei delitti e delle pene», nella quale mette in evidenza pienamente quanto il rispetto delle leggi va di pari passo con la loro comprensibilità, e di conseguenza alla semplicità con la quale vengono scritte sul testo.

Questo obiettivo è stato pienamente raggiunto con l’iniziativa del gruppo Agende Rosse, specialmente per il messaggio di concretezza ed attualità che è stato dato durante l’incontro.

 

 

 

Comments are closed.

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com